La Finlandia diventerà – forse già dalla prossima settimana – il primo paese al mondo ad offrire la vaccinazione contro l’influenza aviaria (conosciuta anche con il nome scientifico di Virus H5N1) agli esseri umani, con una mossa preventiva che mira a ridurre in anticipo il rischio del famoso (e temuto) salto di specie che potrebbe causare una pandemia del tutto simile – ma con una mortalità decisamente più elevata – a quella da Covid di quattro anni fa. Il vaccino contro l’influenza aviaria è già stato consegnato in Finlandia con una prima tornata di circa 10mila dosi ai sensi dell’accordo stipulato da alcuni paese europei – in totale 15 tra cui anche la Francia, l’Austria, la Grecia e i Paesi Bassi, ma non l’Italia -, dagli USA, dal Canada e dal Regno Unito con la casa farmaceutica CSL Seqirus che dovrebbe garantire una fornitura di circa 665mila dosi da qui ai prossimi anni.



Stupisce – nonostante l’accordo stipulato diversi giorni fa – l’avvio così tempestivo delle vaccinazioni in Finlandia; ma sono le stesse autorità sanitarie locale a rassicurare i preoccupati cittadini e gli osservatori internazionali che attualmente l’aviaria non è ancora stata rilevata in nessun essere umano sul territorio finlandese e – come vi anticipavamo poche righe fa – l’avvio della campagna vaccinale ha il solo scopo di evitare contagi nella popolazione più a rischio.



Perché la Finlandia ha intenzione di avviare la vaccinazione contro l’aviaria?

“Il vaccino sarà offerto alle persone di età pari o superiore ai 18 anni che sono a maggior rischio di contrarre l’influenza aviaria a causa del loro lavoro o di altre circostanze”, spiegano in una nota le autorità sanitarie della Finlandia puntando il dito soprattutto sugli allevatori di animali da pelliccia e di pollame; sui tecnici di laboratorio che lavorano a contatto con il virus H5N1; sui veterinari e sugli ufficiali di controllo degli animali da allevamento. Non è chiaro – ma l’ipotesi per ora è negativa – se il vaccino contro l’aviaria sarà offerto in un secondo momento anche a tutti gli altri cittadini della Finlandia; così come molti osservatori temono che la campagna avrà uno scarso successo, rendendola quasi (se non del tutto) inutile.



Ma cosa sta succedendo sul territorio finlandese per giustificare questa semi corsa al vaccino? La risposta la danno le stesse autorità sanitarie locali che abbiamo già citato e che ricordano come nell’ultimo anno tra volpi e visoni – ovvero gli animali più usati per la loro pelliccia in Finlandia – sono stati abbattuti circa 485mila campi infettati dall’aviaria. Un numero impressionante e che mette notevolmente a rischio tutti quegli allevatori che ogni giorno lavorano a contatto con animali potenzialmente infetti e che potrebbero dare origine ad una nuova variante del virus in grado di contagiare facilmente anche l’essere umano: ipotesi – quest’ultima – che si è già verificata in diversi paesi ma che per ora sembra essere del tutto sotto controllo; o almeno così dicono gli esperti.