La Russia inizierà a dare Avifavir, il suo primo farmaco approvato per il trattamento di Coronavirus ai pazienti la prossima settimana, scrive in esclusiva l’agenzia Reuters: una mossa che si spera possa alleviare la pressione sul sistema sanitario e accelerare il ritorno alla normale vita anche economica pure in Russia, dove la pandemia di Coronavirus è arrivata più tardi che in Occidente, ma ha comunque avuto effetti molto pesanti – terza dopo Usa e Brasile per numero di casi (414.878), anche se ufficialmente con soli 4.855 morti, numero sul quale si discute molto a livello internazionale.



Gli ospedali russi potranno da giovedì 11 giugno iniziare a somministrare il farmaco antivirale registrato con il nome di Avifavir ai loro pazienti, ha detto a Reuters in un’intervista Kirill Dmitriev, il capo del fondo sovrano russo RDIF, principale finanziatore della ricerca. Egli ha detto che la casa produttrice può garantirne una quantità sufficiente per trattare circa 60.000 persone al mese.



Al momento non esiste un vaccino per il nuovo Coronavirus e gli studi sull’uomo su diversi farmaci antivirali esistenti non hanno ancora dato risposte definitive, anche se non mancano progressi interessanti grazie alla ricerca di molti Paesi, ai quali ora si aggiunge la Russia. Avifavir, noto genericamente come favipiravir, è stato sviluppato per la prima volta alla fine degli anni Novanta da un’azienda giapponese.

AVIFAVIR CONTRO CORONAVIRUS: PRIMO FARMACO PER LA RUSSIA

Kirill Dmitriev ha dichiarato che gli scienziati russi hanno modificato il farmaco per migliorarlo e che la Russia sarà pronta a condividere i dettagli di tali modifiche con il mondo intero entro due settimane. Anche il Giappone ha lavorato sullo stesso farmaco, che nel Paese del Sol Levante è noto come Avigan, con l’appoggio del primo ministro Shinzo Abe e 128 milioni di dollari in finanziamenti governativi, ma lì non è ancora stato approvato per l’uso, mentre in Russia Avifavir è entrato sabato nella lista dei farmaci approvati.



Dmitriev ha aggiunto che sono stati condotti studi clinici sul farmaco che hanno coinvolto 330 persone e hanno dimostrato di aver curato il Coronavirus nella maggior parte dei casi entro quattro giorni. I test avrebbero dovuto concludersi tra una settimana, ma il ministero della salute aveva già dato la sua approvazione per l’uso del farmaco in uno processo accelerato e la produzione è iniziata a marzo.

Accelerazione dovuta naturalmente all’urgenza di ottenere al più presto anche in Russia un farmaco contro Coronavirus e possibile poiché il farmaco generico giapponese su cui si basa Avifavir è stato registrato per la prima volta nel 2014. “Crediamo che questo sia un punto di svolta. Ridurrà lo stress sul sistema sanitario, avremo meno persone in una condizione critica – ha concluso Dmitriev -. Riteniamo che questo farmaco sia la chiave per riprendere la piena attività economica in Russia”.