Storia di una resurrezione e no, non è la solita storia di tanti artisti caduti nella spirale della droga o dell’alcol, che ne escono dopo anni di ricoveri in cliniche di riabilitazione. Quella di Avril Lavigne è una storia assurda, che l’ha portata vicino alla morte: la sindrome di Lyme. E’ stata definita la malattia infettiva che più si diffonde rapidamente al mondo dopo l’Aids. Prende il nome da una cittadina dello stato del Connecticut dove nel 1975 si diffuse una autentica epidemia, manifestasi con un aumento imprevisto dei casi di artrite soprattutto a livello infantile. Si diffonde in vari stadi, causando eritema cutaneo, forti dolori muscolari e articolari, mal di testa, stanchezza, febbre fino ad arrivare alla meningite. Si passa allo stadio che provoca confusione, depressione, fatica cronica. Il tutto a causa della puntura di una zecca, che infesta il corpo con un batterio spiraliforme. Zecche che si trovano sopratutto nei boschi e nei campi con erba alta. E’ difficile capire esattamente la causa, perché si scambiano gli effetti come altre cause. Ad Avril Lavigne ad esempio era stata diagnosticato uno stato di depressione dovuto alla stressante carriera di cantante, cominciata a soli 15 anni. “Avevo accettato la morte e sentivo il mio corpo spegnersi. Mi sentivo come se stessi affogando. Incapace di respirare” disse la cantante in una lettera aperta ai suoi fan”. Cinque anni impossibilitata a incidere un disco o fare concerti. Due anni immobilizzata a letto, incapace di muoversi. Ma alla fine ne è uscita.



A MILANO L’APERTURA DEL TOUR

Adesso torna ai concerti, un tour che prende il titolo dalla canzone incisa lo scorso anno, Head above the water, che fa riferimento al momento peggiore della sua malattia. La canzone è nata una notte in cui all’improvviso ha sentito che non riusciva a respirare e ha cominciato a pregare: “Mi sentivo in quel momento come fossi sott’acqua, annegando, e cercavo di risalire in superficie per respirare. E pregavo ‘Dio, aiutami a mantenere la testa sopra la superficie dell’acqua”. “Head above water” significa proprio questo in inglese. Il 16 marzo del prossimo anno l’unica data italiana a Milano che sarà quella che aprirà il tour mondiale con tappe ad Amsterdam, Parigi, Berlino e Manchester per poi arrivare in Cina, Giappone e nel Sud-Est Asiatico, toccando Shanghai, Tokyo e Bangkok. “Mi sono divertita tantissimo durante il tour negli Stati Uniti! Non posso credere che sia già finito! Vedere i volti dei miei fan ogni sera e sentire la loro energia era ciò di cui avevo davvero bisogno. Mi mancava salire sul palco e cantare con il mio pubblico. Tutto ciò mi ha dato una gioia inimmaginabile per cui sono felicissima di annunciare che porterò Head Above Water Tour in giro per il mondo il prossimo anno in Europa, Giappone, Cina e Sud-Est Asiatico”. Due euro di ogni biglietto venduto saranno devoluti alla Avril Lavigne Foundation che si occupa di supportare e aiutare le persone colpite dalla malattia di Lyme, disabilità e con problemi gravi di salute. Una storia di resurrezione, benedetta dalla musica.

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