A giorni dovrebbe giungere in Parlamento il tanto contestato Ddl Zan, la legge contro l’omotrasnfobia presentato dal Pd e sostenuto da diverse forze in Parlamento: le novità sono diverse con molti dei timori delle associazioni cattoliche e pro-life che vengono di fatto fondati completamente. 6 anni di carcere per chi si oppone alle istanze LGBT su temi caldi come adozioni, matrimoni, maternità surrogate e educazione gender, ma anche rieducazione per i condannati con lavori presso le associazioni arcobaleno, per finire come lo stanziamento di fondi per iniziative pro-LGBT in scuole e amministrazioni pubbliche. Dopo la forte critica lanciata ormai un mese fa dalla CEI contro ddl Zan, le critiche nella Chiesa sembrano essersi “affievolite” a vedere l’ultimo articolo dell’Avvenire a firma Luciano Moia: come sottolinea il quotidiano “La Verità” – mai troppo “tenero” con i colleghi dell’Avvenire – il giornale dei vescovi invita ad abbassare i toni della polemica di Centrodestra e associazioni cattoliche contro il Governo, spiegando come «non si può bollare come propaganda a senso unico». Sebbene la “Giornata nazionale contro l’omofobia” e la “strategia nazionale contro la violenza di genere” siano viste da Avvenire come iniziative ad alto tasso di «rischio ideologico», viene anche sottolineato come sarebbero sbagliato «bollare subito come propaganda LGBT a senso unico».



LA LEGGE SULL’OMOTRANSFOBIA DIVIDE I CATTOLICI

L’invito alla prudenza con convince la Verità e nemmeno diversi cattolici che all’opposizione contestano la proposta di legge sostenuta da Laura Boldrini e quasi tutto il Centrosinistra. Secondo l’editoriale sull’Avvenire «una gestione equilibrata e senza estremismi delle proposte del ddl Zan potrebbe rivelarsi anche ottime occasioni educative». Il vaticanista Giuseppe Rusconi ha parlato sul suo blog di «corrispondenza d’amorosi sensi tra Zan e Avvenire» ma è ancora la Verità a scagliarsi contro la nuova linea “morbida” dei vescovi sul tema omotrasnfobia: «stupisce il tono attenuato dell’Avvenire, anche perché nel testo unificato, restano pericolosamente indefiniti i contorni delle discriminazioni sull’orientamento sessuale che ci si prefigge di contrastare e punire fino a 6 anni di galera». Come già più volte sottolineato da numerosi intellettuali cattolici intervenuti con forti perplessità sul testo unificato del ddl Zan, resta forte il dubbio sulle possibili idee e opinioni in dissonanza con la comunità LGBT: e così La Verità riassume i dubbi di molti cattolici, «quando contrasta l’utero in affitto Arcilesbica è omofobica, conformemente a quanto sostiene, furiosa, parte dell’associazionismo gay? E chi cita le lettere di san Paolo ai Romani e ai Corinti? E chi sostiene che quella tra uomo e donna sia l’unica vera famiglia…», potrà ancora farlo dopo l’ok alla legge contro l’omotransfobia?

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