A Storie Italiane il drammatico caso di un avvocato pestato in pieno centro storico a Caserta. L’uomo è stato sorpreso durante la notte a casa sua, massacrato di botte da alcuni rapinatori che gli hanno portato via dei gioielli, contanti e antichità. I criminali hanno malmenato anche una coppia che l’avvocato stava ospitando, e lo stesso legale è stato anche costretto ad aprire la cassaforte: “Adesso sono in ripresa psicologica, ho avuto la solidarietà di colleghi e amici, soprattutto magistrati che mi hanno dato una grande forza”, le parole dell’avvocato Giaquinto in diretta tv sul primo canale. E ancora: “Era l’una e mezza di notte, sono riusciti a farmi uscire da casa con un espediente”.



Erano in 4 a volto coperto, giovani e italiani: “La coppia che stavo ospitando è stata di fatto sequestrata”, due settantenni che sono stati “Picchiati, malmenati e minacciati di morte”. I malviventi hanno obbligato la signora a bussare alla porta dell’abitazione dell’avvocato Giaquinto, dicendo che il marito non stava bene: “Ho aperto subito la porta, sono uscito, e a quel punto sono stato aggredito da tre rapinatori nascosti nello studio, mi hanno malmenato, il primo cazzotto in faccia, poi mi hanno legato la caviglia con lo skotch, e poi mi hanno portato nell’abitazione dei coniugi a fianco, mi hanno legato al tavolo gridandomi che volevano i soldi e la chiave della cassaforte”.



AVVOCATO MASSACRATO DI BOTTE A CASERTA: “ERANO ALTERATI DALL’USO DI COCAINA”

L’avvocato ha aggiunto: “Erano alterati dall’uso della cocaina, gridavano in maniera insensata, mi colpivano, non erano lucidi. Erano in 4 in totale, uno nell’appartamento dei coniugi e tre mi hanno aggredito alle spalle”.

L’avvocato non ha dubbi: “Ho 80 anni a settembre quindi o morivo per infarto oppure morivo sotto le botte dei rapinatori. La violenza è stata tutta ripresa dall’impianto di videosorveglianza. Gli operatori che hanno visto hanno parlato di violenza eccessiva”. E ancora: “Gli ospiti sono traumatizzati, non dormono più qui, mi hanno chiesto di far mettere le inferiate e ho già ordinato al fabbro di farle”.