Nel corso della puntata di oggi del programma La Vita in Diretta, Lorella Cuccarini ha lasciato spazio ad una rettifica dopo un servizio andato in onda lo scorso martedì sul caso di Marianna Greco, la giovane donna morta quattro anni fa a Novoli, in provincia di Lecce, rinvenuta nel letto con quattro ferite alla gola. Il legale della famiglia Greco ha chiesto di intervenire dopo le parole della criminologa Roberta Bruzzone, intervenuta in collegamento con lo studio del programma lo scorso martedì per commentare la vicenda di cronaca. “Un consulente che io stimo tanto per la sua professionalità, la dottoressa Bruzzone, non ha dato il meglio di sé, commentando un caso di cui probabilmente conosceva probabilmente alcuni dettagli”, ha commentato l’avvocato Francesca Conte nel servizio di rettifica trasmesso nella puntata odierna. “Quello che lei ha detto sulle modalità di suicidio di Marianna è incongruo e inesatto, noi diciamo che quelle modalità non sono compatibili con il suo profilo anche psicologico, la vittima era una persona serena e tranquilla. La mancanza di tracce ematiche sulla scena del crimine è contrastato da circostanze mediche. Per generare una presenza massiva di sostanza ematica ci vogliono ore. L’agonia è durata ore”, ha chiosato.
CASO MARIANNA GRECO: IL COMMENTO DI ROBERTA BRUZZONE
L’avvocato Conte era già stata in diretta, in collegamento con la trasmissione di Rai1 nella puntata di martedì scorso, insieme alla sorella della vittima. Marianna Greco si è suicidata o è stata uccisa? La famiglia lotta per la riapertura del caso, tra dubbi ed incongruenze. Un anno fa la procura aprì un fascicolo per omicidio volontario. Nel registro degli indagati fu iscritto un uomo, marito di Marianna, come “atto dovuto” e fu disposta la riesumazione della salma e l’autopsia ma dalle indiscrezioni finora trapelate non ci sarebbe stato alcun segno di violenza sul corpo, in attesa dei risultati ufficiali. Dopo un riassunto del caso, Roberta Bruzzone in collegamento aveva commentato ritenendo plausibile che una donna possa togliersi la vita in un modo simile: “Purtroppo sì”, aveva detto, “le modalità suicidiarie sono estremamente variegate. Abbiamo visto anche persone che sono riuscite anche a darsi una serie di coltellate all’altezza del reparto cardiaco”. La criminologa aveva ribadito come l’arma da taglio fosse una delle vie scelte da chi intende togliersi la vita: “E’ un aspetto particolare, io ho esaminato con grande attenzione le foto e confermo che la lesione agli organi del collo è veramente molto importante”, aveva proseguito. “L’aspetto che mi ha colpito della stanza sopratutto nella prospettiva di un omicidio, normalmente una aggressione così brutale avrebbe prodotto una serie di azioni di difesa da parte della vittima. Un aspetto che mi ha colpito è che non ci sono tracce che mi sarei aspettata di trovare davanti a una scena del crimine con un soggetto che è stato 4 volte colpito al collo. Non ci sono le tracce da proiezione”, aveva detto. La Bruzzone aveva definito “ambigue” le foto sulla scena evidenziando i troppi dubbi.