Un avvocato palestinese, Salahaldin Abdalaty, ha citato in giudizio il governo italiano per “corresponsabilità civile” nelle “violazioni ai diritti umani commesse a Gaza dalle autorità israeliane”. Sostenuto da altri quattro colleghi del Foro di Torino, il legale ha depositato al tribunale di Roma un ricorso con il quale chiede ai giudici di ordinare “con urgenza” alla Presidenza del consiglio e ai ministeri di esteri e difesa una serie di provvedimenti. Tra questi vi è l’imposizione del divieto di vendita e trasferimento di armi.



Abdalaty, facendo riferimento a una serie di norme nazionali e internazionali, ha chiesto ai giudici anche il ristabilimento della partecipazione dell’Italia ai finanziamenti a Unrwa, agenzia dell’Onu per il soccorso dei profughi palestinesi, così come la sospensione di qualsiasi sostegno “diretto o indiretto” alle operazioni militari israeliane. Ha poi richiesto il voto favorevole del governo in sede Onu, Consiglio europeo “e ogni altro organismo internazionale” a ogni iniziativa finalizzata “a far cessare incondizionatamente le operazioni militari nella Striscia di Gaza”, come riporta l’Ansa.



Ricorso contro l’Italia: chi è l’avvocato palestinese Abdalaty

L’azione di Abdalaty è patrocinata dagli avvocati torinesi Stefano Bertone, Marco Bona, Gianluca Vitale ed Emanuele D’Amico. Nel ricorso vengono citati “danni gravissimi patiti dal ricorrente”. Lo scorso 7 dicembre, durante un bombardamento israeliano nella Striscia di Gaza, l’avvocato ha perso la madre, il fratello, la sorella, la cognata, un nipote e un sesto familiare. Il legale appartiene al Palestinian Bar Association (l’ordine degli avvocati palestinesi) e ora si trova in Egitto.



Nelle carte si legge: “L’italia si è resa complice di Israele nella strage di civili in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 ed è corresponsabile dei gravi danni inflitti alla popolazione nella Striscia”. Il ricorso è stato presentato a inizio aprile e ancora riporta che “Salahaldin ha perso tutto: la sua casa, il suo quartiere e i suoi preziosi ricordi, a causa dei pesanti bombardamenti israeliani con fosforo bianco, raid aerei e attacchi di terra nella sua città. Sfortunatamente, la perdita è ancora più devastante in quanto ha perso anche diversi membri della famiglia”.