Si fa chiamare Axel ed è un cacciatore di cimeli nazisti: in poche parole ha l’obiettivo di boicottare tutte le aste riguardanti svastiche, aquile imperiali, busti di Hitler e via discorrendo. Le sue gesta sono descritte quest’oggi dal quotidiano La Stampa, che ha appunto narrato le vicende di questo misterioso francese che nel giro di due mesi è riuscito a far sospendere almeno una decina di aste con protagonisti appunti simboli inerenti il nazismo.



Sia chiaro, rivenderli non è assolutamente vietato, ma la “talpa” (così come lo definisce la stampa transalpina), riesce in qualche modo a boicottare le battute di vendita appellandosi a dei cavilli legali, e trovando delle falle, come ad esempio la regola che vieta che i cimeli possano essere mostrati prima dell’inizio dell’asta stessa. In caso contrario, infatti, si rischia di cadere nel reato di apologia al nazismo, azione punibile per legge in quasi ogni angolo della terra. In altre situazioni, invece, ha “aizzato” la stampa locale, scoraggiando le case a portare avanti la vendita dei lotti appartenenti al Reich.



AXEL, CACCIATORE DI CIMELI NAZISTI: “NON SONO EBREO…”

Purtroppo si sa ben poco di questo uomo misterioso, a cominciare dall’età: non è chiaro quindi se sia magari un anziano partigiano, oppure un giovane spinto da ideali anti-nazisti. Come detto sopra, si fa chiamare Axel, e si sa con certezza che non è ebreo, ne tanto meno abbia che avuto dei parenti ebrei, e che è un collezionista esperto, di conseguenza, sa come muoversi fra i “martelli” battenti. Sembra che gli unici a conoscerne la reale identità, come scrive La Stampa, siano i colleghi giornalisti del quotidiano francese Le Parisien, che ne stanno comunque mantenendo l’anonimato; gli stesso lo descrivono come un uomo alto ed elegante, nipote di antiquari e che vive in una casa nella capitale francese rivestita di marmo, di conseguenza, sembrerebbe trattarsi di una persona benestante. “Non sono ebreo – ha detto – voglio semplicemente giustizia e considero la mia un’opera civica e il dovere di un massone”. Axel, nella sua causa, ha trovato l’appoggio del Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche francesi.

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