Nella giornata di ieri – ve ne avevamo parlato nel dettaglio in quest’altro articolo – l’Ayatollah dell’Iran Ali Khamenei ha tenuto la tradizionale cerimonia di investitura del nuovo presidente Massoud Pezeshkian: il 14esimo a salire a guidare il governo rivoluzionario islamico, insediatosi con circa 16 milioni di voti favorevoli (sui 30 milioni totali) dopo la morte tragica – e misteriosa – dell’ex presidente Ebrahim Raisi; vittima di un incidente in elicottero.
Ma lasciando da parte l’insediamento di ieri, dopo il primissimo discorso pubblico di Pezeshkian è intervenuto anche l’Ayatollah Ali Khamenei che ha (ri)aperto – dopo decenni di controversie e lotte diplomatiche – le porte all’Occidente. “L’Iran – ha spiegato il leader spirituale supremo del regime – è aperto ad un allentamento delle relazioni diplomatiche con l’Occidente“, perché nonostante “gli stati occidentali negli ultimi anni hanno maltrattato Teheran (..) il paese potrebbe rivedere le proprie priorità diplomatiche se cambiano il loro comportamento“.
Oltre alle parole dell’Ayatollah – però – non sembrano emergere voci simili da parte del nuovo presidente Pezeshkian che nel suo (per ora unico) discorso pubblico di ieri si è limitato a parlare dei suoi piani politici, citando – tra le altre cose – la legalità, l’unità, la giustizia, i rapporti con gli attuali partner (dalla Turchia, all’Arabia Saudita, passando per Kuwait e Qatar) e il fermo diniego alla volontà di sviluppare la bomba atomica.
I rapporti tra Iran ed Occidente: quali sono le sanzioni a cui fa riferimento l’Ayatollah Ali Khamenei
Insomma, pur in assenza di indiscrezioni sui rapporti tra Iran ed Occidente da padre del nuovo presidente riformista, le parole dell’Ayatollah Khamenei colpiscono perché segnano un importante cambio di mentalità da parte del leader assoluto iraniano; ma dall’altra parte è difficile che gli stati occidentali accetteranno di allentare le sanzioni per una ‘semplice’ promessa che ha tutta l’aria di essere (più che altro) ‘elettorale’.
Ad oggi – infatti – i rapporti Iran-Occidente sono tutt’altro che distesi, specialmente dopo lo scoppio della guerra a Gaza che vede il regime iraniano combattere – per procura con i suoi Hezbollah – contro lo Stato Ebraico israeliano e dopo l’uccisione nel 2022 della 22enne Mahsa Amini; mentre a livello di sanzioni (almeno per quanto riguarda l’UE) si va dei classici divieti di viaggio ed export/import, fino al congelamento dei beni detenuti sul territorio europeo, al divieto di fornire assistenza tecnica e qualsiasi tipo di servizio di controllo ed intercettazione.