AYRTON SENNA, IL RICORDO DI GIAN CARLO MINARDI A 30 ANNI DALLA MORTE (ESCLUSIVA)
Sono passati 30 anni dalla morte di Ayrton Senna il 1 maggio 1994 sul circuito di Imola, ma la leggenda del pilota brasiliana non è mai tramontata: vincitore di tre Mondiali e protagonista di una carriera incredibile in Formula 1, resta ancora indimenticabile a trent’anni dalla sua scomparsa. Non solo in Brasile, la sua nazione d’origine, ma in tutto il mondo e per tutta la Formula 1. Tanti si chiedono se sia stato lui il pilota più forte di tutti i tempi. Tutti sono d’accordo nell’affermare la grandezza del suo stile di guida, delle sue intuizioni nel mondo della Formula 1, per un personaggio che andava al di là del mondo dei circuiti, delle gare, delle macchine. Ayrton Senna sapeva vincere, sapeva far esaltare tutti i suoi tifosi, non solo i suoi tifosi. Per ricordare Ayrton Senna a 30 anni dalla morte, abbiamo sentito Gian Carlo Minardi in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.1 maggio 2024, 30 anni dalla morte di Ayrton Senna: è passato tanto tempo ma il pilota brasiliano non è mai stato dimenticato… Se sono passati trent’anni e ancora adesso viene ricordato anche dai più giovani, anche da chi non l’ha conosciuto, un motivo ci sarà. Vuol dire che è stato un grandissimo pilota, unico nel suo genere, veramente indimenticabile.
Alla James Dean, alla Marilyn Monroe… Come loro ma, non perché sono di parte, anche più di loro. Senna resta veramente eccezionale, indimenticabile.
Cosa ha rappresentato Ayrton Senna per l’automobilismo e la Formula 1? Ha rivoluzionato la Formula 1 costringendo noi costruttori a omologare le macchine ogni tre, quattro anni, sia in termini di cambiamenti di regolamenti, sia in termini di sicurezza per i piloti. Dopo la sua scomparsa infatti solo una volta, purtroppo, c’è stato un incidente mortale, quello del pilota francese Jules Bianchi.
Secondo lei Ayrton Senna è stato il pilota più grande della storia della Formula 1? Non si possono fare paragoni tra generazioni diverse, posso solo dire che Senna è stato il più grande della sua epoca. Per esempio più grande di Prost.
Cosa ha rappresentato per il Brasile Ayrton Senna e cosa rappresenta ancora? Tantissimo, ancora adesso con la sua Fondazione che aiuta tutti i bambini e le persone meno abbienti, più povere, più in difficoltà.
Chi è, se c’è, il suo erede? E’ sempre il solito discorso, si parla di generazioni diverse, anche se si dovesse scegliere un suo erede il nome che mi viene in mente è quello di Verstappen.
Ha conosciuto Ayrton Senna, ci può dare un ricordo di lui? Io lo ricordo oltre che pilota soprattutto come amico fuori dalle piste, dalla Formula 1. Una persona speciale, affabile, veramente fantastica.
Ci saranno diversi eventi a Imola il 1 maggio in memoria di Ayrton Senna a trent’anni dalla sua scomparsa, ce ne può parlare? Abbiamo preparato diversi eventi e una mostra aperta dal 27 aprile a 1 maggio. Un momento di commemorazione alle 14,17, il momento del tragico incidente di Senna, con la presenza a Imola anche del Ministro del Turismo del Brasile e di Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. (Franco Vittadini)