AYRTON SENNA E LA QUESTIONE SICUREZZA IN F1

La morte di Ayrton Senna non ha solo segnato per sempre la Formula 1, ma l’ha anche cambiata definitivamente, soprattutto a livello di sicurezza. C’è un prima e un dopo nella F1 a causa dell’incidente, al centro della puntata di Gioco Sporco su Italia 1, infatti la Federazione dopo la tragedia si mise al lavoro per migliorare la sicurezza dei piloti. In primis, vennero alzate le protezioni laterali dei piloti, ai lati della testa, che era un punto critico. Inoltre, vennero innalzati tutti gli standard, anche a livello di procedure in pista, di tute dei piloti, crash test e pure sull’intervento di medici e paramedici, perché ogni aspetto della sicurezza andavano implementato e reso più efficace.



Quell’anno le monoposto erano state “spogliate” dell’elettronica, ma erano rimaste ingovernabili, infatti già dai test pre-stagionali erano emersi segnali di allarme. A Imola ci furono due morti in due giorni (prima Ratzenberger, poi Ayrton Senna) e una serie di gravi incidenti, alcuni col coinvolgimento di pubblico e meccanici ai box. Come ricordato da Roberto Chinchero a “Informazione Senza Filtro – Il lavoro quotidiano“, dopo la doppia tragedia il presidente della FIA Max Mosley lanciò una campagna di sicurezza che prevedeva un percorso immediato e ampio, nella consapevolezza che non si poteva agire solo dopo le tragedie, ma bisognava evitarle.



RIVOLUZIONE F1 DOPO L’INCIDENTE MORTALE DI AYRTON SENNA

Il primo intervento dopo la tragedia di Ayrton Senna riguardò le piste: visto che non si potevano cambiare le monoposto a stagione in corso, si cercò di ridurre la velocità, in particolare nelle curve più veloci, e di ampliare le via di fuga. Ci si occupò anche di migliorare le barriere, che all’epoca potè apparire come un lavoro poco significativo, ma in realtà ha portato nel tempo a risultati importanti. Basti pensare che le barriere Tecpro hanno mostrato una capacità di assorbimento dell’energia molto alta, potendo contare su materiali nuovi, quindi è stata una rivoluzione che ha innalzato gli standard di sicurezza soprattutto per le piste dove le vie di fuga non erano grandi.



Invece, si intervenne sulle monoposto al termine della stagione: venne ridotta la potenza dei motori, gomme scanalate per ridurre le velocità nelle curve, vennero introdotte delle strutture ad hoc per la protezione di collo e spalle dei piloti, inoltre vennero aumentate le dimensioni dell’abitacolo per consentire loro di uscire più rapidamente dalle vetture. Venne lanciata una crash box anteriore più potente, si introdussero i crash test laterali e ci fu una modifica delle ali anteriori per ridurre la deportata. Negli anni successivi, anche in virtù dell’evoluzione della Formula 1 e di altri incidenti, si è arrivati poi al collare Hans e all’Halo.