La vicenda umana di Ayrton Senna terminò come noto a Imola 1994, uno dei Gran Premi più tristi nella storia della Formula 1. Alcuni dettagli di quei giorni sono impressionanti anche a 26 anni di distanza: l’incidente di Rubens Barrichello e la morte di Roland Ratzenberger avevano turbato profondamente Senna, uomo di profonda spiritualità. C’è chi ha parlato di una sorta di presentimento, che si sarebbe espresso anche nella frase “Alain mi manchi”, dedicata al grande rivale Prost proprio a Imola dopo anni di una rivalità fortissima, ai limiti dell’odio (terminata con il ritiro del francese alla fine dell’anno precedente). Il dottore Sid Watkins lo aveva invitato ad abbandonare tutto e andare a pescare, Ayrton però voleva onorare Ratzenberger con una vittoria e aveva con sé nell’abitacolo una bandiera austriaca da sventolare in caso di vittoria. Tutto finì invece alla curva del Tamburello, dove la storia ha ceduto il passo alla leggenda. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
I 60 ANNI DI AYRTON SENNA
Oggi Ayrton Senna avrebbe compiuto 60 anni. La cifra tonda di questo mancato compleanno fa scattare naturalmente il ricordo del mito della Formula 1, che era nato appunto il 21 marzo 1960 a San Paolo, in Brasile. Questi sono giorni difficili per la Formula 1 e per il mondo intero a causa del Coronavirus che sta causando il rinvio anche di molti Gran Premi: a Montecarlo è già arrivata una decisione drastica, cioè la rinuncia definitiva per quest’anno al Gran Premio di Monaco, che richiama alla memoria tante imprese di Senna, che sulle stradine del Principato scrisse alcune delle pagine più belle della sua leggenda sportiva. Sei vittorie infatti a Montecarlo per Senna, il numero di successi a Monaco resta ancora un record di Ayrton, che nessuno è riuscito per ora a battere. Eroe nazionale in Brasile, personalità molto forte sostenuta da una grande spiritualità, il personaggio Ayrton Senna era sicuramente straordinario anche fuori dai circuiti, ma è entrato nel mito grazie al talento al volante, che ha pochi paragoni nella intera storia della Formula 1.
AYRTON SENNA, LA LEGGENDA DEL PILOTA BRASILIANO
I numeri dicono ma fino a un certo punto: tre titoli mondiali, 41 vittorie e 65 pole position sono sicuramente dati eccellenti, ma un pilota come Ayrton Senna non può davvero essere ridotto ai numeri. Di certo era fenomenale sul giro secco e prima del notevole aumento dei GP stagionali avvenuto di recente quel dato di 65 pole era un qualcosa di semplicemente inavvicinabile da chiunque altro (seguivano Prost e Clark a 33, praticamente la metà). Il talento di Senna sbocciò con la Lotus, in particolare con alcune prestazioni eccezionali sotto la pioggia come a Montecarlo 1984 ed Estoril 1985, poi alla McLaren ecco i più grandi successi e anche molte polemiche, perché i duelli con Alain Prost hanno fatto la storia della Formula 1 ma spesso arrivando ai limiti della sportività e forse anche oltre, almeno con i parametri della F1 di oggi, molto più severa sui duelli in pista. Chissà come sarebbero stati giudicati oggi i due incidenti di Suzuka 1989 e 1990, che diedero il titolo la prima volta al francese e la seconda al brasiliano. Fra le perle la vittoria a Interlagos 1991, la prima davanti ai tifosi di casa nonostante il cambio bloccato in sesta marcia che lo costrinse a uno sforzo estremo, poi naturalmente il successo di Donington 1993, di nuovo sotto l’amatissima pioggia con quello che è stato definito “il più bel primo giro” nella storia della Formula 1. Infine il tragico weekend di Imola 1994, dal grave incidente di Rubens Barrichello al venerdì alla morte di Roland Ratzenberger al sabato fino alla tragedia della domenica: forse nel suo caso è vero che “muore giovane chi è caro agli dei”.