Ricorda esattamente cosa accadde con Ayrton Senna il medico che le provò tutte quel maledetto 1 maggio del 1994: stiamo parlando precisamente di Giovanni Gordini, oggi 67enne, all’epoca responsabile del 118 di Bologna e oggi direttore della Rianimazione e del Dipartimento emergenza. Gordini ricorda che Ayrton Senna arrivò tutto sommato senza evidenti segni sul corpo: “Nonostante la grande quantità di sangue perso in pista, presentava solo un gonfiore al viso. Un effetto naturale dovuto al trauma e alle terapie di salvataggio molto aggressive che vengono fatte ai pazienti non coscienti. Il corpo rimase immutato”.



Ma quella ferita alla testa era risultata purtroppo fatale: “Aveva perso molto sangue dalla ferita sopra all’occhio destro, oltre ad avere una frattura alla base del collo per colpa della sospensione che si era staccata dalla sua Williams”. Un esercito di medici le provò tutto per salvare il campione brasiliano, ma non c’è stato nulla da fare: “Eravamo in 10 ad assisterlo, le abbiamo provate tutte, ma non c’è stato nulla da fare. Con la morte celebrale di Senna e dopo che il suo cuore ha smesso di battere, ci siamo trovati di fronte a un altro arduo compito: dare l’annuncio della morte ai tantissimi presenti all’ospedale”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



AYRTON SENNA, LE VITTORIE IN FORMULA 1 E LE DONNE: QUEL 1° MAGGIO CAROL ALT…

Oggi, 1 maggio, è l’anniversario della morte di Ayrton Senna e, anche se ormai sono passati addirittura 27 anni dalla morte del grande campione di Formula 1 a causa dell’incidente a Imola al volante della Williams, il ricordo nel cuore di tifosi e appassionati è ancora vivissimo. Il personaggio Ayrton Senna catalizzava a dire il vero l’attenzione anche di chi non era appassionato di Formula 1 in senso stretto, come succede solo a pochi miti che sanno andare oltre i “confini” delle varie passioni. Per il Brasile è ancora un mito e sempre lo sarà, paragonabile probabilmente al solo Pelè nella storia dello sport verdeoro, anche in Italia però Ayrton Senna ha lasciato un segno profondo, pur non avendo mai guidato una Ferrari e avendo anzi a volte lottato per il titolo con i piloti della Rossa, in particolare nel 1990, quando con la sua McLaren ebbe la meglio su Alain Prost, ai tempi in Ferrari, grazie pure al secondo incidente a Suzuka, “vendetta” dell’episodio dell’anno precedente quando un altro contatto in Giappone aveva dato invece il titolo a Prost, che tuttavia nel 1989 era compagno di squadra di Senna in McLaren. Il legame con l’Italia è comunque forte, tanto che sarà dedicata ad Ayrton Senna la prossima puntata di “Ossi di seppia. Il rumore della memoria”, serie non fiction di RaiPlay.



AYRTON SENNA, LE VITTORIE IN FORMULA 1 E LE SUE DONNE

In essa si parlerà di Ayrton Senna a 360 gradi: il campione di Formula 1 capace di vincere tre titoli mondiali e 41 Gran Premi, di conquistare 65 pole position e di salire 80 volte sul podio, ma soprattutto di emozionare tutti con le sue imprese – il primo giro di Donington 1993 sotto il diluvio, per citare quella forse più famosa -, però anche l’uomo Ayrton Senna e i suoi amori, dall’unica moglie Lilian De Vasconcelos (amica d’infanzia con la quale tuttavia il matrimonio durò solo un paio di anni) alle altre donne che nel corso della sua vita gli sono state al fianco o con cui comunque ha avuto storie, compreso il chiacchierato flirt con Katherine, compagna del connazionale e grande rivale Nelson Piquet. Le figure più significative sono però la conduttrice televisiva, attrice e cantante brasiliana Xuxa Meneghel (“l’unica con cui ho avvertito il forte desiderio di construire una famiglia”), l’ultima fidanzata Adriane Galisteu e naturalmente la top-model Carol Alt, che conobbe nel 1990 e con la quale tra alti e bassi ebbe una relazione clandestina che durò ben quattro anni e che proprio nella primavera del 1994 poteva essere a una svolta, perché la stessa Carol Alt ha più volte dichiarato che aveva infine deciso di lasciare il marito proprio quel 1° maggio 1994, quando il campione entrò nel mito alla curva Tamburello del circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola…