La guerra tra AzerbaijanArmenia potrebbe riaccendersi a causa del corridoio di Zangezur. Baku infatti da tempo chiede di ottenere accesso illimitato al territorio in questione, poiché esso rappresenta un collegamento con rotta da est a ovest più lunga e potenzialmente molto redditizia. In particolare, vorrebbero riaprire la stazione Meghri, che venne chiusa nel 1993 insieme a tutta la linea Baku-Nakhchivan. Al suo apice durante l’era sovietica, essa contava 70 dipendenti. I residenti armeni e azeri vivevano fianco a fianco. Uno scenario di questo genere ora però è ben lontano dalla realtà.



L’Armenia, infatti, non ne vuole sapere. Il Paese si era impegnato con l’accordo di cessate il fuoco del Nagorno-Karabakh del 2020 ad aprire le vie di trasporto verso l’Azerbaijan, ma da allora, i funzionari si sono opposti, affermando che qualsiasi trattato del genere non sarebbe stato possibile in quanto equivarrebbe di fatto all’occupazione del territorio armeno. Il presidente azero Ilham Aliyev ha avvertito che Baku userà la forza per impadronirsi dell’area se i patti non verranno rispettati. “Realizzeremo il corridoio di Zangezur, che Yerevan lo voglia o no”, aveva affermato nel 2021. Le sue intenzioni, dopo la fulminea offensiva nel Nagorno-Karabakh del mese scorso, sono state ribadite. È per questo motivo che una nuova guerra potrebbe essere all’orizzonte. “Penso che la minaccia di una riacutizzazione del conflitto sia molto reale”, ha detto l’esperto tedesco Stefan Meister.



Azerbaijan vuole accesso illimitato al corridoio di Zangezur, ma Armenia si oppone: la situazione

Le questioni tra AzerbaijanArmenia per il corridoio di Zangezur potrebbero anche coinvolgere altri Paesi. La Turchia e la Russia, che trarrebbero vantaggio dall’espansione dei collegamenti di trasporto che attraversano il territorio armeno, hanno sostenuto i piani di Ilham Aliyev. Il Governo di Vladimir Putin, in particolare, vuole che questa rotta meridionale eluda le sanzioni occidentali. Mosca infatti utilizza Baku per vendere petrolio nonostante i divieti di importazione.

L’Iran, potente alleato di Yerevan e suo unico vicino amico, si è invece fortemente opposto al progetto. Il Paese è contrario a qualsiasi modifica del confine con l’Armenia. Il piano proposto infatti ostacolerebbe, se non addirittura impedirebbe, il libero scambio e il traffico tra i due Stati. Inoltre, potrebbe contrastare i suoi contratti per quel che concerne l’esportazione di gas. La questione insomma è piuttosto spinosa.