Un giudice federale del Texas si è espresso a favore dei datori di lavoro cristiani che rifiutano, per motivi religiosi, di fornire ai loro impiegati un’assicurazione sanitaria che copra il costo dei farmaci che aiutano a prevenire l’Hiv (chiamati PrEP), come previsto invece dall’Obamacare, la legge sulla sanità voluta dall’ex presidente Usa. Due aziende in Texas hanno fatto causa contro l’Affordable Care Act e il giudice Reed O’Connor, noto in passato per altre sentenze emesse contro la riforma sanitaria voluta da Barack Obama, ha dato ragione a chi sostiene che la legge le “rende complici nel favorire il comportamento omosessuale“. Non è escluso che l’amministrazione Biden faccia ricorso contro la decisione del giudice, intanto si è espressa la Speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, che ha definito “inquietante” la decisione del giudice, perché “è come aprire la strada all’omofobia“.



Oltre a stabilire che l’Affordable Care Act promosso dall’Obamacare non può imporre ad un’azienda di proprietà cristiana di fornire un’assicurazione sanitaria che copra i farmaci anti-Hiv ai suoi dipendenti perché viola la loro libertà religiosa, la sentenza di 42 pagine ha dichiarato incostituzionale il sistema governativo per decidere quali servizio di assistenza preventiva debbano essere coperti dalla legge sanitaria, una decisione che, secondo l’organizzazione dei consumatori Protect Our Care, potrebbe mettere a rischio per milioni di americani un’ampia gamma di servizi gratuiti, come gli screening per il cancro e le malattie cardiache.



SENTENZA IN TEXAS: OBAMACARE VIOLA LIBERTÀ RELIGIOSA

La sentenza, come evidenziato dal Washington Post, è l’ultima di una serie di sfida all’Obamacare. Il giudice Reed O’Connor, infatti, aveva dichiarato incostituzionale l’intera legge alla fine del 2018 con una decisione che però non ha retto dopo che la Corte Suprema l’ha confermata l’anno scorso. Stavolta la questione riguarda la presunta violazione del Religious Freedom Restoration Act, approvato dal Congresso nel 1993, e l’autorità della Preventive Services Task Force del governo di determinare quali servizi preventivi i datori di lavoro debbano coprire.



Secondo Steve Hotze, uno dei querelanti e proprietario della società cristiana a scopo di lucro Braidwood Management Inc., si è opposto alla fornitura di un’assicurazione sanitaria che copra i farmaci per la prevenzione dell’Hiv perché “facilitano e incoraggiano il comportamento omosessuale e l’attività sessuale al di fuori del matrimonio tra un uomo e una donna“. Questa sentenza fa seguito al caso Hobby Lobby del 2014, nel quale la Corte Suprema stabilità che un’azienda non può essere obbligata a fornire ai propri dipendenti la copertura per la contraccezione, un obbligo che secondo l’azienda la renderebbe complice di ciò che considera un comportamento peccaminoso.