La strage di Erba, quei primi sospetti su Azouz Marzouk
La dolorosa vicenda della “strage di Erba” torna questa sera per il programma Quarto Grado, in onda questa sera su Retequattro alle 21.25. Azouz Marzouk, che ha perso nella strage la moglie Raffaella Castagna e il figlioletto Youssef,due delle quattro vittime del terribile delitto, rientra suo malgrado nella complessa vicenda giudiziaria che circonda la strage di Erba, per cui sono stati condannati all’ergastolo i coniugi Rosa e Olindo Romano. Ha anche subìto infatti l’accusa di diffamazione per aver sempre sostenuto l’innocenza di Rosa e Olindo.
Su Azouz Marzouk si concentrarono peraltro i primi sospetti, ma quella sera dell’11 dicembre 2006 l’uomo si trovava in Tunisia e il suo alibi venne confermato, scagionandolo così dalle accuse. Ma i guai non sono finiti così. Rosa e Olindo Romano, attualmente in carcere dopo la condanna che li ha riconosciuti artefici della strage, nel novembre 2020 hanno accusato Azouz Marzouk di calunnia. Secondo Marzouk, infatti, i due coniugi si erano accusati ingiustamente e il vero colpevole della strage sarebbe stato ancora a piede libero, affermando di fatto che la testimonianza dei coniugi Romano fosse falsa. Il giudice della settima corte penale del Tribunale di Milano ha però respinto l’accusa assolvendo Azouz Marzouk perché “il fatto non sussiste”, a ottobre 2021.
Che cosa fa oggi Azouz Marzouk e l’accusa di calunnia
In passato, Marzouk aveva avuto alcuni problemi con la giustizia italiana e aveva ricevuto il divieto di tornare nel nostro Paese per 10 anni. Ora si è risposato con una donna italiana conosciuta nel 2009, dopo aver celebrato il matrimonio in Tunisia. La coppia avrebbe tre figlie e gestirebbe un minimarket nella città di Zaghouan. La strage di Erba però ha continuato a generare processi e a coinvolgere suo malgrado Azouz Marzouk, perché è stato nuovamente accusato di diffamazione, stavolta a mezzo stampa in concorso con un giornalista, per la pubblicazione di un’intervista del febbraio 2019 in cui per l’ennesima volta attribuiva alla famiglia Castagna la responsabilità di quanto accaduto l’11 dicembre 2006. Tra le dichiarazioni che la Procura di Como ha ritenuto diffamatorie, e che l’estensore dell’articolo ha pubblicato “senza manifestare il suo distacco o dissenso rispetto al contenuto dell’intervista”, compare l’ipotesi che la strage avesse un fine economico. Marzouk sosteneva che qualcuno volesse l’eredità della moglie. Il processo è stato rinviato per cercare un accordo tra le parti: da un lato i due imputati, dall’altro Pietro e Giuseppe Castagna, fratelli di Raffaella, autori dell’esposto e parti civili nel processo. Invece il giornalista si è dichiarato disponibile a valutare un risarcimento che porterebbe a una remissione di querela nei suoi confronti e all’uscita dal processo, mentre la decisione di Marzouk non è nota.