Sono passati quasi 18 anni da quella tristissima e difficile serata dell’11 dicembre in cui Azouz Marzouk – all’epoca 24enne – perse sua moglie Raffaella Castagna e il figlio Youssef in quella che è passata alla storia italiana con il nome di ‘strage di Erba’ e l’uomo sembra essere finalmente pronto a ripartire dando il via alla sua seconda (terza, quarta?) vita: recentemente rientrato in Italia dopo aver scontato una condanna che l’aveva costretto a tornare in Tunisia, Azouz Marzouk potrebbe presto reinventarsi autista dei bus delle Linee Lecco lasciandosi alle spalle per sempre i difficili anni che sono seguiti alla strage compiuta da Rosa Bazzi e Olindo Romano.



A dare la notizia della nuovissima vita di Azouz Marzouk sono stati diversi quotidiani locali – tra cui la Provincia di Lecco e l’emittente televisiva Unica – che hanno scoperto il suo nome nell’elenco dei partecipanti della Driver Academy di LineeLecco avviata proprio con lo scopo di formare e dare lavoro ai tanti che hanno scontato una pena con la giustizia e che faticano a trovare lavoro: seguirà (spiega AdnKronos) circa 320 ore di lezione grazie alle quali conseguirà la Patente di guida D ed entrerà a far parte degli autisti della compagnia lecchese.



Azouz Marzouk: tutte le vite e le condanne dell’ex marito di Raffaella Castagna

Interpellato dalla redazione del Giorno, Azouz Marzouk si è detto felice del progetto nella speranza che – innanzitutto – “vada in porto” e – secondariamente – possa garantirgli un ritorno “alla normalità” dopo tanti anni di dolore che in ogni caso porterà con sé per sempre ritenendo “ingiusto dimenticare quello che abbiamo vissuto prima” e “inutile scappare”; tanto che ancora oggi “quando passo [per Erba] mi fermo sotto la nostra casa in via Diaz” lasciandosi andare per un attimo a quel dolore che riporta alla mente i “tanti ricordi racchiusi in quelle mura“.



Tornando indietro nel tempo con la mente, dopo la strage di Erba Azouz Marzouk fu il primissimo obbiettivo delle indagini ma grazie ad un alibi di ferro uscì presto dal registro degli indagati; ma visto che non ha mai voluto veramente credere all’ipotesi Rosa e Olindo dietro alla morte della moglie arrivò a suggerire di indagare “sulla famiglia [Castagna]” portandosi una casa una denuncia per diffamazione poi tradotta – nel 2019 – in due anni di reclusione e 70mila euro di risarcimento.

Contemporaneamente, Azouz Marzouk era finito anche al centro di una condanna a 13 mesi per reati di spaccio che lo portò una primissima volta nel 2008 in quel Lecco – dove peraltro ha conosciuto anche la sua attuale moglie, Michela Lovo – per scontare i domiciliari poco prima di venir espulso in Tunisia: lì avrebbe trascorso esattamente 10 anni prima di vedersi revocare il decreto di allontanamento che gli ha permesso di tornare le lecchese nel 2019.