“Abbiamo ricevuto l’ordine di resistere” ha detto nelle ultime ore il comandante dei miliziani ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal. Il dubbio se il comando ucraino avesse chiesto a questi uomini di resistere fino all’ultimo uomo o che fosse una loro iniziativa data dal loro livello di fanatismo era venuta a molti.
Secondo Vincenzo Giallongo, colonnello dei Carabinieri, esperto di sicurezza, con numerose missioni estere alle spalle, c’è una spiegazione: “Nessuno manda a morire i propri soldati. L’ordine in realtà è di resistere ‘fino a quando potete’. Ma in automatico diventa ‘resistete fino alla morte perché non vi lasceranno vivi, i russi non faranno prigionieri’”. Considerando che nell’acciaieria la maggior parte dei soldati ucraini sono della famosa milizia Azov, “i cui appartenenti sarebbero se non filonazisti sicuramente di estrema destra, il progetto di Putin annunciato come denazificazione diventa chiaro: fare piazza pulita”.
Il ministro italiano della Difesa Lorenzo Guerini ha annunciato che l’Italia invierà anche armi per neutralizzare postazioni. Cosa significa?
È un modo sottile per dire che daremo anche armi di carattere offensivo. Personalmente credo sia giusto, si tratta di reagire a un sopruso per non ripetere l’errore fatto con la Germania nazista.
Questo però significa dividere ancora di più l’opinione pubblica e i partiti, no?
Diciamo le cose come stanno. Fornire solo armi difensive significa solo prolungare l’agonia di chi combatte. La guerra è una cosa brutta e vergognosa, ma quando c’è, la si deve fare. Non si può fare una guerra solo difensiva, allora conviene arrendersi. Bisogna dare al popolo ucraino la possibilità di contrattaccare e ricacciare coloro che infrangendo ogni diritto internazionale li hanno invasi.
Non si provoca ulteriormente la Russia, però? Putin ha già minacciato più volte l’uso di armi nucleari.
Lo fa soltanto perché è consapevole che l’arsenale bellico convenzionale russo non è così sviluppato e moderno. Sa di non avere un apparato bellico adeguato alla guerra che ha intrapreso, altrimenti non parlerebbe di armi nucleari, l’unico settore nel quale può competere con gli Stati Uniti.
Intanto i russi stanno bombardando le linee di rifornimento delle armi, le stazioni e i depositi. L’Ucraina è ancora in grado di movimentare i rifornimenti verso est nonostante i bombardamenti delle infrastrutture?
Attenzione, non hanno bombardato le stazioni ferroviarie, bombardano subito dopo la frontiera. Appena le armi arrivano entra in funzione quello che si chiama sistema di polverizzazione, cioè le armi vengono immediatamente smistate per tutta l’Ucraina proprio per non accumularle in un solo posto dove sarebbero obbiettivo dei missili russi. I punti di raccolta sono in Polonia e in Romania dove vengono smistate, ma non incolonnate. Vengono smistate quasi un’arma alla volta, in modo che non si possano colpire convogli. I russi questo lo hanno capito, quindi hanno cominciato a colpire prima che si riesca a smistarle.
Spostandoci all’acciaieria Azovstal, ha colpito che il comandante della resistenza abbia detto di aver ricevuto l’ordine di resistere. Ma in quelle condizioni, che significato ha? Ha ancora un senso strategico, o ormai la resistenza ha solo valore simbolico?
Nessuno manda a morire i soldati. L’ordine è “resistete fino a quando potete”. Ma in automatico diventa “resistete fino alla morte perché non vi lasceranno vivi. I russi non faranno prigionieri”.
Distruggere completamente il Battaglione Azov sarebbe l’obiettivo cercato da Putin nella sua folle idea di “denazificare” l’Ucraina?
Esattamente. Quegli uomini sono forse per davvero simpatizzanti filonazisti o comunque di estrema destra, per cui sanno che non hanno scampo. La loro missione diventa “moriremo tutti, ce ne porteremo il più possibile con noi”. Se Putin avesse voluto davvero la loro resa, avrebbe fatto arrivare la Croce Rossa internazionale, in modo che si consegnassero a lei. Questo non lo ha fatto, il suo vero sogno è annullare l’Ucraina. La festa del 9 maggio vuole farla a Mariupol, l’Ucraina deve tornare a essere Russia.
Si è sempre parlato molto dell’alto numero di alti ufficiali russi uccisi da quando la guerra è cominciata. Secondo il New York Times gli Usa avrebbero fornito informazioni di intelligence per fare in modo di colpirli. Ritiene sia andata così?
Assolutamente sì, nove generali di un solo Paese non sono morti neanche in tutta la Seconda guerra mondiale. Se sono morti in così tanti è perché c’è stata una ricerca ad personam. Chi può aver fatto questo? Non certo i servizi segreti ucraini, ma quelli americani e inglesi.
(Paolo Vites)
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