Torna allo scoperto la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e le prime parole sono ovviamente per la riapertura della scuola in vista del 14 settembre. La titolare del Miur ha ribadito per l’ennesima volta: “La scuola riparte. Non ci sono dubbi – le parole rilasciate oggi, 5 agosto, a Radio Dimensione Suono – stiamo lavorando senza sosta, è un lavoro enorme per garantire la sicurezza. Abbiamo le linee guida, un protocollo con i sindacati, l’importante è fare squadra. L’obiettivo è riaprire. Riapriremo, ma garantendo la sicurezza a studenti e personale”. La Azzolina ha spiegato a riguardo che le scuole avranno “oltre 50mila unità di personale in più” fra docenti e ATA, e che priorità massima sarà data alla “scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione, con particolare riferimento alla scuola primaria”. Con tali parole la ministra vuole sottolineare che “Non solo non stiamo tagliando, ma stiamo aggiungendo personale”. Si parla poi del numero di alunni presenti in classe che sarà sensibilmente ridotto rispetto al solito: “Con il decreto rilancio abbiamo previsto la possibilità di derogare al numero di alunni per classe per ridurlo progressivamente”.



AZZOLINA: “CI SONO DUE PIANI DI INTERVENTO SULLA SCUOLA”

In merito agli interventi da effettuare sulle scuole, la Azzolina ha evidenziato che “ci sono due piani di intervento: una di urgenza, legata alla riapertura a settembre”, su cui stanno intervenendo gli stessi istituti con lavoro di edilizia fatti nell’immediato, nonché “un altro lavoro con investimenti in edilizia”. La scuola verrà “ricostruita” anche grazie ai soldi che l’Italia ha portato a casa dopo il Consiglio Ue per il Recovery Fund: “I soldi del Recovery Fund devono essere utilizzati per rimettere a posto e costruire scuole. I piani sono due, da una parte l’urgenza dall’altra la programmazione. Per investire denaro devi avere una visione”. Infine, sulla domanda se accetterebbe l’incarico dai Ministra con il senno di poi, replica: “Avrei accettato perché ho un forte senso delle istituzioni. Vengo dal mondo della scuola ed è stato bellissimo giurare il 10 gennaio, ma ho provato un grande dolore a pensare di sospendere la didattica in presenza a metà febbraio. La scuola darà anche in questo caso, un grandissimo esempio di unità, collaborazione e anche di rinascita. Tutti insieme ce la faremo”.

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