Il leader del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, si è sentito in dovere di rispondere alle parole rilasciate stamane da Lucia Azzolina, preoccupata per la continua chiusura della scuola. “Non si può in maniera un po’ furba dipingere come un irresponsabile chi si assume responsabilità nel Governo del contagio – spiega il governatore della regione Lazio che poi affonda il colpo – anche i membri del Governo che intervengono senza offrire soluzioni non si rendono conto che in primo luogo danneggiano il Governo di cui fanno parte”.



Zingaretti si è quindi schierato dalla parte dei presidenti delle Regioni, sottolineando che gli stessi hanno “non il diritto, ma il dovere qualora la curva epidemiologica varia, di assumere decisioni a tutela della salute e della vita”. E sulla prossima apertura delle scuole in presenza, Zingaretti non usa troppi giri di parole: “Porterà ad un ulteriore aumento della curva ed è molto probabile che presto molte aree torneranno in zona rossa. Questo deve essere ben chiaro a tutti e a tutte, senza ipocrisie o silenzi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



AZZOLINA “SCUOLA? PREOCCUPATA, DAD NON FUNZIONA PIÙ. SU MATURITÀ DECISIONE A BREVE”

Sono svariate le dichiarazioni rilasciate dalla ministra dell’istruzione, Azzolina, stamane a Radio 1, durante il programma ‘Tutti in classe’. Si comincia parlando dal mancato ritorno in classe per le superiori previsto per oggi, 11 gennaio, con la quasi totalità delle regioni che ha preferito posticipare il rientro ai prossimi giorni: “E’ difficile per gli studenti comprendere perché non rientrano a scuola – dice la ministra Azzolina capisco le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui”. “Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto – sottolinea – tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità. Sono molto preoccupata, oggi la dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati ed sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”.



AZZOLINA: “IL GOVERNO HA FATTO TUTTO QUELLO CHE POTEVA”

La Azzolina lamenta una sua certa impotenza: “Ho fatto tutto quello che potevo fare – spiega ancora nell’intervista a Radio 1 – le scuole sono pronte per ripartire ma le Regioni hanno la possibilità di riaprirle o meno. Chiedo a tutti di trattare la scuola come si trattano le attività produttive; si fa l’errore di credere che la scuola non produca incassi: se io chiudo un negozio so purtroppo quanto ho perso, sulla scuola questo discorso non si fa ma i costi sono altissimi, il messaggio deturpante per cui nelle Regioni gialle è tutto aperto tranne la scuola, lascia cicatrici enormi”. La ministra si dice vicina a quegli studenti che si sentono arrabbiati e delusi per il proseguo della dad: “Sarei anch’io arrabbiata. Io ho il dovere di dire loro che il governo ha fatto tutto quello che doveva per il rientro a scuola. A maggio 2020 i medici mi scrivevano per chiedere di lasciare chiusa la scuola e così è stato, oggi ricevo lettere di tanti medici che mi chiedono di aprire le scuole: vedono le difficoltà dei loro figli. Ieri sera ho ricevuto la lettera di un anestesista”. Infine, sull’esame di maturità 2021: “Abbiamo chiesto agli studenti di farci delle proposte: lo scorso anno ci hanno presentato proposte ragionevoli; una decisione la prenderemo a breve, i ragazzi a causa dell’incertezza assoluta per le date che slittano come la tela di Penelope, hanno bisogno di avere certezze che il ministero deve dare”.