Ieri sera la Commissione Garanzia del Senato ha confermato quanto già deciso dalla Commissione Contenziosa lo scorso 14 aprile: Roberto Formigoni, e con lui anche altri condannati per reati simili, potrà ricominciare a ricevere il proprio vitalizio mensile. Aveva smesso di incassare la pensione dopo la condanna in via definitiva per corruzione e associazione a delinquere ma in seguito, la legge del Reddito di Cittadinanza, aveva di fatto ripristinato tale funzione (come spieghiamo qui). Il M5s non ci sta e da 12 ore ha attuato un autentico attacco incrociato da molti esponenti anche parlamentari, in primis l’ex Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: «vitalizio a Formigoni? Come scatarrare sui cittadini onesti», scrive sui social sollevando un enorme polverone mediatico e politico. «Non male per l’ex Ministro della Pubblica Istruzione. Scatarrare. Sofisticato», polemizza Carlo Calenda contro Azzolina.



Critiche anche dal Centrodestra, con la vicepresidente della Commissione Cultura Paola Frassinetti (Fdi) che sbotta «Lucia Azzolina, ex ministro dell’Istruzione e deputato della Repubblica, commenta sui suoi social la notizia della restituzione del vitalizio a Formigoni utilizzando il termine “scatarrare”. Un brutto scivolone da chi fino a pochi mesi fa guidava un dicastero che tra le sue prerogative ha anche l’insegnamento dell’educazione e della proprietà di linguaggio. Se invece di spendere e spandere fondi dei cittadini in banchi a rotelle avesse acquistato dei dizionari, avrebbe scoperto che l’italiano ha migliaia di termini che consentono di esprimere un concetto forte senza dover provocare disgusto. Sarebbe opportuno che l’ex Ministro si scusasse immediatamente».



BUFERA M5S SUL VITALIZIO DI FORMIGONI

Azzolina dimentica però che la sua collega di partito Paola Taverna propose la norma che non toglie il contributo (come il reddito di cittadinanza) a chi ha espiato la pena. E con lei anche tanti altri esponenti 5Stelle che sono letteralmente esplosi dopo la conferma ieri sera della Commissione di Garanzia (3 voti a favore, decisivi Lega e Forza Italia): «È una decisione che considero erronea, che trasmette un messaggio profondamente negativo per i cittadini, perché mina il delicatissimo rapporto di “fiducia” con le istituzioni, tanto più in questo momento: il Paese sta faticosamente cercando di superare una drammatica pandemia, che ha fiaccato e messo in ginocchio moltissime attività economiche e creato difficoltà a tantissimi cittadini», attacca Giuseppe Conte sui social del Movimento 5 Stelle, «Qualcuno continuerà a chiamare questo nostro impegno “populismo”. Per noi è una battaglia di civiltà a garanzia e a tutela del prestigio e della credibilità delle istituzioni». In difesa della conferma per la pensione a Formigoni, interviene all’Agi l’avvocato difensore Domenico Menorello «È stato semplicemente applicato un basilare principio di diritto secondo cui il bene della vita al quale è funzionale la pensione non è totalmente comprimibile. La pensione serve a sopravvivere e nessuno può ottenere una seconda condanna agli stenti». A chi poi contesta sui social le parole pesanti sulla sentenza usate da Lucia Azzolina («non è un linguaggio degno di lei»), l’ex Ministra risponde «Vocabolario Treccani, lingua italiana, non è una parolaccia».