La ministra Azzolina non ha affatto preso bene il titolo di Dagospia dopo le foto al mare pubblicate dal settimanale Diva e Donna e prontamente riprese. Il portale di Roberto D’Agostino, nel commentare a suo modo gli scatti, aveva menzionato il “chiappone impiegatizio da lavoro sedentario” per descrivere le forme della ministra che però ieri sera, ospite del programma In Onda, ha commentato stizzita: “Mi sono risentita per il titolo che un giornale online ha scritto”. Parlando a Telese e Parenzo, la ministra ha poi rimproverato la presunta disparità di trattamento rispetto agli uomini quando si parla di argomenti come questo: “Quando vedrò il sedere di un uomo spiattellato sui giornali con lo stesso disprezzo, poi potremo iniziare a riparlarne. Lei ha visto un titolo sprezzante sulla pancia di Salvini? Il modo in cui è trattata la donna in politica in questo Paese, spesso è vergognoso. Le scuse non le deve fare al ministro Azzolina ma alle tante donne”. Dagospia però oggi torna sul tema e replica alla Azzolina, evidenziando come sì, c’è spazio per commenti simili anche relativamente a personaggi maschili. Uno tra gli ultimi menzionati è stato Vasco Rossi e le foto al mare pubblicate da Chi. In quel caso Dago parlava di “maniglione dell’amore” e “tortello di Zocca rigonfio”. Al tempo stesso il portale ha oggi ribadito come il medesimo trattamento è stato riservato anche a personaggi quali Salvini, Trump, e poi Kim Jong-un che su Dapospia è stato ormai ribattezzato “Ciccio Kim”, Renzi, Berlusconi e Toti, Calenda. Ma c’è stato spazio anche per Fazio e Gerard Depardieu. “Insomma, carissima ministra che parla di sé in terza persona, nel mefitico regno di Dagospia trionfano le pari opportunità di dileggio. Non le resta che indignarsi con altre testate”, si legge.



AZZOLINA VS DAGOSPIA CONTRO I TITOLI SUL SUO FISICO

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, si è sfogata prima a In Onda e poi – sempre con Luca Telese – a TPI dopo gli scatti, ma soprattutto i titoli su di lei pubblicati da alcune testate. “Io credo che non sia solo una questione personale. Non riguarda solo me. Si tratta di un certo modo sessista con cui sono sempre trattate le donne, il loro corpo, la loro dignità”, ha commentato. Secondo la Azzolina non si sarebbe mai visto un titolo simile riservato ad un uomo – nonostante la puntuale smentita di Dagospia – “Quando mai avete visto discettare, faccio una ipotesi, sul ‘cul*ne’ di un ministro?”, si è chiesta. Nonostante l’obiezione anche di Telese, ad esempio su Salvini, la Azzolina ha obiettato: “Intanto la metà di quelle foto sono dei selfie che lui stesso, o la sua compagna, scelgono o hanno scelto volontariamente di mostrare al pubblico. E poi c’è una bella differenza fra pubblicare la foto di qualcuno al mare, magari con qualche filo di grasso in più, e il titolare invece sulla sua fisicità, su un presunto difetto, magari in modo volontariamente irrisorio”, tuona. Lei respinge la questione personale ed insiste sul modo non idoneo in cui viene descritta la donna: “quando leggerete sotto un titolo del tipo ‘il ministro trippone’, allora si potrà dire che gli uomini sono trattati con lo stesso dubbio gusto con cui oggi sono trattate le donne”, dice. Il suo è un argomento molto più generale che riguarda il modo in cui “i giornali trattano le donne. Come dei media rappresentano e raccontano il corpo delle donne. Sono entrambi episodi gravi, ma molto diversi tra di loro”.

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