E’ morta Azzurra Carnelos, una madre di 34 anni che si era ammalata di cancro e che negli ultimi tempi aveva deciso di non curarsi per partorire e dare alla luce il suo bimbo in salute. Come riferito da numerosi organi di informazione online in queste ore, Azzurra aveva ricevuto la diagnosi per la prima volta nel 2019 quando, durante un sogno, le era apparsa la nonna che le aveva suggerito di fare dei controlli. Aveva quindi scoperto il male al seno e iniziata la chemioterapia era riuscita a debellarlo nel giro di sei mesi. Tre anni più tardi si era quindi sposata con Francesco Favero, uno studente conosciuto all’università dove la stessa si era laureata nel 2015 in economia bancaria con il massimo dei voti.
A febbraio 2023 era rimasta incinta, il peggio sembrava passato, ma a luglio, dopo un nuovo controllo medico, il cancro era tornato, e questa volta più aggressivo di prima. Azzurra ha voluto portare avanti la gravidanza fino alla 32esima settimana, interrompendo la chemioterapia per paura che potesse danneggiare il feto. Il parto al Ca Foscari di Treviso poi la ripresa delle cure ma a otto e mesi e mezzo dalla nascita del piccolo Azzurra Carnelos non ce l’ha fatta, morendo.
AZZURRA CARNELOS INTERROMPE LA CHEMIO PER FAR NASCERE IL FIGLIO: LE PAROLE DEL MARITO
“La vita va difesa – racconta il marito – lo diceva spesso mentre premeva al petto il suo corpicino. Lo accudiva, lo teneva in braccio, nonostante i dolori e le mille difficoltà. Ricordo ancora il suo sorriso quando il nostro bambino ha cominciato a dire mamma. Era felice così, nonostante tutto. Con il suo sacrificio ci ha regalato la vita”.
La dottoressa Antonella Brunello, direttrice nella Uoc Oncologia 1 dello Iov di Padova e membro del consiglio direttivo nazionale Aiom, parlando con il Corriere della Sera, ha aggiunto: “La gravidanza è una fase in cui le neoplasie si presentano con caratteristiche di maggiore aggressività. Laddove possibile si cerca di salvaguardare il benessere sia del nascituro che della madre”. In questo caso però, la madre ha dato la vita al figlio, praticamente due volte.