La notte di Natale è ormai vicinissima, con tantissimi bambini in ogni parte del mondo in attesa della “star” della festa, ovvero Babbo Natale. Il panciuto, barbuto e simpatico omaccione, infatti, salirà sulla sua famosa slitta trainata da renne per portare doni in ogni parte del globo, calandosi pazientemente di camino in camino per raggiungere tutti i bambini, purché ovviamente siano stati buoni!



Ma chi è “veramente” Babbo Natale? O, meglio, da dove nasce la sua figura, divenuta ormai centrale nella narrazione del Natale, sia per i bambini che per le numerosissime aziende che lo utilizzano in tutto il periodo natalizio. Una delle teorie più accreditate è che l’uomo che porta i doni ai bambini abbia avuto origine dalla figura cristiana di San Nicola. Tradizione, infatti, vuole che Nicola di Myra fosse un uomo particolarmente generoso, che decise di donare una dote a tre differenti ragazze, lanciando sacchi di soldi alle loro finestre. Tuttavia, trovò chiusa la finestra della terza ragazza e decise, dunque, di passare dal camino. Lo stesso camino che è poi stato ripreso in Babbo Natale. Ad accreditare la teoria vi è anche il fatto che San Nicola si festeggia il 6 dicembre, giorno in cui in molti paesi ci si scambia i doni.



Babbo Natale dal folclore alla popolarità… fino alla Coca Cola

Un’altra teoria abbastanza accreditata sull’origine di Babbo Natale è legata alla figura della mitologia nordica Odino, che secondo il folclore nel giorno del solstizio d’inverno era solito organizzare una battuta di caccia notturna. I bambini, nella notte di caccia, lasciavano al Dio nordico alimenti all’interno degli stivali, che lui scambiava con alcuni dolcetti. Comunque sia, la fama dell’omaccione natalizio è dovuta agli Stati Uniti, nei quali fu importata una delle due figure per volontà degli olandesi.



Babbo Natale venne, così, raffigurato per la prima volta con le sue fattezze ormai famosissime, da Thomas Nast per una sua vignetta del 1863. Fu lui a cambiare il colore dell’uomo dei doni da verde, come voleva una certa tradizione, a differenza della percezione comune che fu la Coca Cola a disegnarlo in rosso. L’azienda di bibite, però, contribuì in modo certamente importante alla popolarità di Babbo Natale, grazie ad una campagna pubblicitaria organizzata negli anni 20 per la rivista Saturday Evening Post, in cui compariva in diverse colorazioni. Lo scopo della campagna era quella di promuovere il consumo di Coca Cola anche nel periodo invernale, e per certi versi funzionò benissimo.