Una baby gang, nella provincia di Roma, ha aggredito due diciassettenni sordi. Calci e pugni senza sosta alle vittime, rannicchiate a terra sul marciapiede per il terrore. Un atto di bullismo privo di qualsiasi spiegazione, che come riportato da La Repubblica adesso verrà severamente punito. Le telecamere del circuito di video sorveglianza presenti nella zona del quartiere Aurelio, infatti, lo scorso 5 marzo hanno ripreso la scena. Gli agenti del Commissariato, dopo la denuncia, hanno provveduto a sequestrare le immagini e a utilizzarle per identificare i colpevoli.



Le testimonianze dei due ragazzi affetti da handicap e i filmati sono stati provvidenziali per risalire ai sette bulli, di cui cinque sono minorenni e tre appena maggiorenni. Ad incastrarli anche un video che un componente del gruppo ha girato durante l’aggressione e pubblicato sui social network, salvo poi eliminarlo dopo avere compreso che avrebbe potuto essere controproducente.



Baby gang aggredisce due 17enni sordi: bulli fermati dalla Polizia

I sette membri della baby gang che ha aggredito due diciassettenni sordi a Roma lo scorso 5 marzo sono stati dunque fermati. Gli inquirenti hanno sequestrato i loro cellulari ed altri dispositivi elettronici al fine di raccogliere ulteriori prove dell’episodio in questione e di eventuali altri. La Procura, rispettivamente minorile e ordinaria, li accusa adesso di lesioni e rapina. A scaturire le botte, come riportato dal Corriere della Sera, sarebbe stata infatti una richiesta di denaro. Soltanto 5 euro era ciò che le vittime avevano in tasca. Da qui il pestaggio. Adesso dovranno fare i conti con la giustizia.



In merito al caso, intanto, nelle scorse ore si è espressa la Ministra per le Disabilità, Erika Stefani: “È questo l’ennesimo episodio di violenze da parte di un branco di ragazzini a Roma, tra cui minorenni: le vittime due coetanei con disabilità. Pestati a sangue e derubati, ripresi e derisi: sono scene che stanno diventando quotidiane. Con 35 mila reati commessi da minori nel solo 2021 quella delle baby gang è un’emergenza nazionale, un fenomeno in crescita che, con i social, sta causando emulazione. Non basta l’educazione, servono norme più severe”, ha detto.