Il trapper Baby Gang è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di galera, dopo essere stato accusato di rapina a mano armata. Come riferito da numerosi organi di informazione online in queste ultime ore, fra cui Open, l’artista all’anagrafe Zaccaria Mouhib è stato condannato per i reati risalenti al 12 luglio di due anni fa, 2021, avvenuti in quel di Vignate, località della provincia di Milano. In quell’occasione un ragazzo di 21 anni aveva denunciato di essere stato avvicinato da due giovani a volto scoperto mentre si trovava a bordo della sua auto, quindi minacciato di morte dai due individui e di essere poi stato rapinato.



Un amico della vittima, che si trovava fuori dall’auto, aveva spiegato agli inquirenti di aver riconosciuto Baby Gang fra i due presunti criminali, e da lì erano scattate le indagini e il successivo arresto. Il trapper, dal canto suo, si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti, e proprio per questo il suo avvocato, Niccolò Vecchioni, ha fatto sapere di essere pronti ad impugnare la decisione del tribunale: «È una valutazione incomprensibile, faremo appello».



BABY GANG, I PRECEDENTI E L’ARRESTO DELL’OTTOBRE 2021

Baby Gang era a processo anche per un’altra vicenda legata ad una presunta rapina avvenuta il 23 maggio sempre del 2021 a Milano, per cui è stato assolto. In quel caso l’artista era stato accusato di aver derubato una persona assieme ad un collega, il trapper Neima Ezza, all’anagrafe Amine Ez Zaaraoui, di 20 anni. Oltre a loro vi era anche Eliado Tuci, 31enne originario dell’Albania, che è stato invece condannato con rito abbreviato a 4 anni e 10 mesi, la stessa pena di Baby Gang per il reato di cui sopra.



Nell’inchiesta, ricorda ancora Open, sono stati contestati in totale quattro episodi di rapina a vario titolo, di cui tre avvenuti in centro a Milano, tutti fra la zona delle Colonne di San Lorenzo e piazza vetra, e l’altro a Vignate che ha poi portato alla condanna. Baby Gang era stato arrestato ad ottobre 2021 a seguito di una sparatoria che aveva coinvolto anche Simba La Rue, poi scarcerato a fine gennaio 2022 grazie al Riesame in quanto il suo legale aveva dimostrato alcuni elementi probatori «lacunosi».