A Storie Italiane, in diretta su Rai Uno, si torna a trattare la triste vicenda del giovane Marco, ragazzo 17enne di Ancona che è stato aggredito più volta da una baby gang, alcuni bulli della città marchigiana. Il programma condotto da Eleonora Daniele ha intervistato la signora Patrizia, la mamma del ragazzo bullizzato, spiegando: “Ancora nessuno ha fatto nulla, le minacce continuano ad arrivare, anche se indirettamente, la volta scorsa ci hanno detto che ci tagliano la gola, a me e mio figlio, e stanno facendo minacce indirette facendo riferimento ai giornali, dicendo “tempo a tempo”.
“Noi stiamo continuando a segnalare – ha proseguito la signora Patrizia – seguiamo aiuto e protezione ma ci dicono di no. Mio figlio è terrorizzato, sto perdendo il mio lavoro, lo devo accompagnare e riprendere, cerco di tenere la calma. voglio dire a questi ragazzi di fermarsi prima che sia troppo tardi”. Eleonora Daniele ha preso la parola: “Chiediamo aiuto e sostegno per questa famiglia, continuano a fare denunce e nessuno fa nulla, ci sono 140 ragazzi, alcuni si sono fotografati che si sentono impuniti e non hanno paura di nulla, perchè nessuno interviene su questa situazione?”.
BABY GANG DI ANCONA: 17ENNE AGGREDITO. IL RACCONTO DEI GENITORI
Spaventato anche il marito della signora Patrizia e papà di Marco, che ha spiegato: “Ho deciso di non farmi vedere, sto cercando di fare qualcosa ma voglio tutelarlo. Lui ha paura di uscire, si sente sempre seguito. Mentre stava prendendo l’autobus cinque ragazzi si sono avvicinati e l’hanno insultato, poi gli hanno detto perchè lo guardavano e l’hanno picchiato. Io sono costretto a uscire quando lui esce, seguirlo da lontano e seguirlo la sera”.
“Devo anche pedinare attorno a casa dopo cena, le ore serali – ha continuato il padre della vittima 17enne – ci sono questi ragazzi che non sono seguiti, non sono visti dai genitori, quindi sfogano la loro rabbia così, in questo modo, per strada. Io direi di fermarsi finchè sono in tempo, perchè peggiorano la loro vita”. Marco è stato vittima di tre aggressioni, la prima nel 2019, quindi il 24 settembre scorso e poi il 4 dicembre, recentemente.