Baby Gang e Simba La Rue a processo per rapina, porto abusivo di una pistola e lesioni. Lo ha deciso il gup di Milano Giulio Fanales, accogliendo la richiesta della pm Francesca Crupi e rinviando a giudizio altre sei persone, tra cui Mounir Chakib, detto “Malippa” che è manager dei trapper Baby Gang e Simba La Rue, all’anagrafe Zaccaria Mouhib e Mohamed Lamine Saida. I due trapper, protagonisti della sparatoria tra il 2 e il 3 luglio 2022 a Milano durante la quale due senegalesi sono stati gambizzati, avranno la prima udienza il 14 giugno, data in cui dovranno presentarsi davanti alla settima sezione penale.
Un altro giovane è stato prosciolto dall’accusa di rapina, così pure un altro dei manager di Baby Gang, cioè Paulo Marilson Da Silva, che era accusato di rapina. Baby Gang e Simba La Rue erano presenti in aula insieme a diversi altri imputati. La pm Francesca Crupi, titolare dell’inchiesta con al centro violenze e una faida tra gruppi di trapper, aveva chiuso le indagini nei mesi scorsi in vista della richiesta di processo. Le accuse contestate a vario titolo, e in concorso con due minorenni, sono di rissa, rapina, lesioni e porto abusivo di arma da sparo (una pistola).
UDIENZA ANCHE SUL CASO DELLA “FAIDA” TRA TRAPPER
Le difese, come riportato da Repubblica, hanno provato già in udienza preliminare a far cadere l’accusa di rapina ai danni dei senegalesi. In aula hanno mostrato un video con le immagini delle telecamere di sorveglianza di quella notte. Prima di questa udienza preliminare, davanti allo stesso giudice si è tenuta l’udienza sul caso della faida tra trapper che vede imputato ancora Simba La Rue insieme ad altri sei giovani sempre della sua “crew“. Per questo filone tutti hanno scelto il rito abbreviato, tranne una posizione minore che infatti ha scelto di patteggiare. La prossima udienza si terrà il 19 aprile. Tale inchiesta ha portato ad arresti a fine luglio 2022: il rivale era il trapper Baby Touché che, secondo l’accusa, è stato vittima di un sequestro lo scorso giugno, ma non ha presentato querela per il fatto, indispensabile in base alla nuova normativa della riforma Cartabia. Per questo motivo quell’accusa è caduta. Stando a quanto riportato dal quotidiano, nessuno è entrato nel processo come parte civile.