Preoccupa il fenomeno delle baby gang a Jesolo, con nove rapine negli ultimi giorni. “Tutti dicono se il buondì si vede dal mattino – ha commentato dalla nota località in provincia di Venezia l’inviato di Morning News su Canale 5, programma che ha ampiamente trattato il caso stamane – questo è l’inizio della stagione e chissà dove andremo a finire. Qui li chiamano gruppi balordi che albergano in centro e spacciano droga, alcuni sono figli di immigrati ma nati qui in Italia e il sindaco ha deciso di far scendere in piazza gli steward, nessuna ronda ma intensificazione dei controlli”.
Christofer De Zotti, il sindaco di Jesolo, era in collegamento con il programma di Mediaset, ed ha spiegato: “Vogliamo lanciare un messaggio ovvero che Jesolo resta una città sicura ed è la prima cosa da dire. purtroppo ci sono problemi localizzati in spazio e tempo, episodi legati ad abuso di alcol e sostanze, legati a messaggi che girano nel mondo giovanile che sono errati”. Poi il primo cittadino di Jesolo ha spiegato: “Abbiamo carenza di forze dell’ordine, il prefetto e il questore ci stanno dando tutto l’ausilio possibile, ma è anche una questione politica, da Roma dovrebbero aumentare il presidio del territorio”.
BABY GANG A JESOLO: “SPESSO SONO RAGAZZI MINORENNI FIGLI DI IMMIGRATI”
“Sono situazioni che affrontiamo da anni, ripetute – ha proseguito sul fenomeno delle baby gang di Jesolo – stiamo cercando di fare tutto il possibile, gli steward funzionano, danno un ausilio alle forze dell’ordine, vigilano e nel caso necessario allertano le divise. Stiamo intensificando i controlli antidroga, abbiamo unità cinofila al lavoro e da qui ad un anno assumeremo altri 10 vigili in più, questo è quello che possiamo fare”.
Sull’età dei componenti delle baby gang di Jesolo, il sindaco di Jesolo ha spiegato: “Spesso parliamo di minori, sotto i 18 anni, che fanno furti e altri reati e che spesso vengono lasciati andare a casa senza niente. le baby gang sono ragazzi italiani spesso di seconda o terza generazione quindi figli o nipoti di immigrati e che oggi fanno anche gruppo per etnia, e poi ci sono spacciatori che spesso sono stranieri e irregolari”.