Minacce di morte a Matteo Salvini e Silvia Sardone. «La vostra vita in questa terra non ha senso, dovete morire». Così il rapper islamico Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib. Ha 22 anni, diversi precedenti ed è italiano di nascita, da famiglia marocchina. Sui social ha pubblicato diversi attacchi verbali violenti nei confronti del vicepremier e dell’eurodeputata della Lega. Stando a quanto riportato da Libero, a scatenare la sua furia sarebbe stato un video di Sardone, in cui esamina i disordini in Francia, spiegando che all’origine delle violenze non c’era la vicenda di Nahel, il ragazzo ucciso, ma il fatto che non sia stato fatto nulla per arginare immigrazione e islamizzazione in Francia.
Le sue parole hanno evidentemente infastidito il rapper, la cui reazione è a dir poco sopra le righe. «Evitate di parlare di cose che non sapete, soprattutto in Italia dove gli immigrati sono stati pure parecchio gentili con voi». Baby Gang ha poi rincarato la dose: «Meglio non provocarci (gli islamici, ndr) perché diventiamo una razza di merda, più di quello che potete pensare e soprattutto se parlate di religione sappiate che ogni musulmano per la sua fede e il suo Dio è pronto a morire».
I PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA DI BABY GANG
In un contesto normale, le frasi di Baby Gang verrebbero derubricate a solite minacce, ma Libero ricorda che il rapper ha trascorso più di metà della sua giovane vita tra carcere e comunità, inoltre ha dimestichezza con rapine, sparatorie e detenzione illegale di armi. Inoltre, è seguito sui social da oltre due milioni di persone, tutti aspetti che fanno assumere un altro valore alle minacce contro Matteo Salvini e Silvia Sardone. Il quotidiano ha aggiunto che la prima rapina di Baby Gang è avvenuta a Torino, quando aveva 11 anni, nel 2022 è stato coinvolto in una sparatoria.
Secondo le accuse, avrebbe portato la pistola con cui un amico avrebbe sparato due senegalesi. Nello stesso anno, ha preso parte ad una rapina per la quale è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di carcere. La notizia dell’arresto fece pure scalpore, perché riuscì ad entrare in carcere con un telefonino con cui girò un video, poi pubblicato sui social. Ma ci sono procedimenti giudiziari per detenzione illegale di armi. Nel marzo scorso è stato mandato ai domiciliari in una comunità di recupero.
LE REAZIONI DI SALVINI E SARDONE ALLE MINACCE
Matteo Salvini ha replicato via social a Baby Gang: «Visto quello che accade in Francia, non serve ge te che inciti all’odio o minacci qualcuno». Il leader della Lega ha poi sollecitato i suoi follower a interrogarsi: «Un po’ di ed cazione, famigliare e civica, un po’ di volontariato e qualche mese di servizio militare farebbero tanto bene a un galantuomo come questo. O no?». Ma anche Silvia Sardone ha risposto: «L’incitamento all’odio e le minacce sono preoccupanti. Questo personaggio ci attacca, ma sia chiaro, non ci fa paura. Come dimostra questo trapper nelle sue follie, anche in Italia c’è voglia di rivolta che sta covando tra i giovani delle comunità islamiche contro le nostre istituzioni e i nostri valori». Invece, la sinistra è rimasta in silenzio.