Baby gang, parla il padre di un 17enne, noto già alle forze dell’ordine per aver commesso numerose rapine, che ha deciso di denunciare il figlio dopo le minacce di morte ricevute nel tentativo di fargli cambiare vita. L’uomo che risiede a Treviso e di professione è imprenditore, ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera, nella quale ha raccontato la vita del ragazzo, tra abuso di sostanze e reati compiuti insieme al gruppo del quale faceva parte che chiama “Gli indemoniati“. Un disagio andato avanti per vari anni fino a quando l’uomo non ha deciso di affrontare in prima persona le difficoltà.



Al momento di riprendere il figlio, proprio in seguito ad uno dei tanti episodi criminali, si è sentito rispondere: “Ti mando i miei amici e ti faccio ammazzare“. Ora ha deciso di rendere pubblica la sua esperienza, non solo per cercare di aiutare altri genitori che potrebbero trovarsi nella stessa situazione difficile, ma anche per far capire quali potrebbero essere i segnali da non sottovalutare, perchè come afferma: “Certe famiglie purtroppo si girano dall’altra parte e non vogliono ammettere la realtà“.



17enne denunciato dal padre dopo minaccia della baby gang: “Mi disse ti faccio ammazzare dai miei amici”

Il padre che ha denunciato il figlio appartenente ad una baby gang di Treviso, ha raccontato che il ragazzo 17enne aveva abbandonato la scuola e trascorreva le sue giornate drogandosi con gli amici che avevano sempre molti soldi in tasca. Non solo fumando marijuana, ma assumendo anche altre sostanze molto pericolose, come la ketamina mischiata allo sciroppo per la tosse. Una situazione che purtroppo, come conferma l’uomo, sembra oggi essere diventata realtà grazie allo spaccio di droghe sempre più diffuse tra minorenni. “Mio figlio ha commesso rapine e la polizia lo conosceva bene“, dice il papà, aggiungendo che i procedimenti attualmente in corso, compreso quello scattato per la sua denuncia, sono molti.



Abuso di sostanze, vandalismi, pestaggi, furto, guida senza patente“, un lungo elenco al quale si è aggiunta la minaccia di morte nei confronti del genitore che ha portato alla drastica decisione. Ora l’imprenditore sta cercando di far cambiare vita al 17enne. “La mia ex moglie mi vuole convincere a ritirare la denuncia, ci sto pensando“, conclude l’uomo, sperando che l’iscrizione ad una squadra giovanile possa finalmente contribuire a deviare le energie del giovane dalla criminalità allo sport.