E’ stato scarcerato il rapper Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib. Il ragazzo si trovava presso il carcere milanese di San Vittore da circa un mese, precisamente dallo scorso 19 gennaio, quando era stato fermato con l’accusa di aver rapinato a mano armata un 21enne, a luglio del 2021 presso il campo sportivo di Vignate, in provincia di Milano. A deciderlo è stato il tribunale del Riesame di Milano, che ha quindi accolto il ricorso presentato dall’avvocato, Niccolò Vecchioni, annullando così l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che era stata invece emessa dal giudice per le indagini preliminari, Manuela Scudieri, su richiesta del pm Leonardo Lesti.
Mouhib, come riferito dai giudici annunciando la scarcerazione, “è un cantante noto tra i giovani della fascia di età cui appartengono le persone offese e la familiarità con il suo volto potrebbe aver condizionato le parti lese in sede di riconoscimento”. Il collegio del tribunale del riesame ha inoltre ravvisato nella ricostruzione dell’accusa circa il coinvolgimento dello stesso Baby Gang, “profili di lacunosità e debolezza” al punto da “non permettere di ritenere integrato un quadro indiziario” caratterizzato “da quella gravità richiesta per l’applicazione di misure cautelari”.
BABY GANG SCARCERATO: SECONDO L’ARTISTA C’E’ ACCANIMENTO NEI SUOI CONFRONTI
L’avvocato del rapper milanese, subito dopo l’incarcerazione del proprio assistito, aveva denunciato queste lacune, istanza quindi accolta dal tribunale. Baby Gang, primi di questi eventi, era stato raggiunto da un Daspo in quel di Milano, nonché in Romagna e a Lecco, ma lo stesso giovane artista si è sempre dichiarato innocente, sottolineando l’accanimento nei suoi confronti da parte delle forze dell’ordine, e che, visto che aveva firmato tre contratti con una major discografica, non aveva affatto bisogno di rubare. Tra l’altro Baby Gang ha sempre spiegato di non essere a Milano durante la rapina, in quanto nel periodo incriminato lo stesso sarebbe stato a Riccione.