Baby Gang deve dare il buon esempio ai giovani: a fare la paternale al trapper è la giudice di Milano Maria Gaetana Rispoli. «Diciamo che ho avuto un attacco di mammite», ha scherzato a chi le ha chiesto come sia nato in aula il botta e risposta con Zaccaria Mouhib, 22enne noto come Baby Gang, già condannato in due processi a Milano e tornato ai domiciliari con braccialetto elettronico nei mesi scorsi. A riportare la dichiarazione è il Corriere della Sera, spiegando che lo scontro è andato in scena durante l’udienza della Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Milano sulla richiesta del pm Maurizio Ascione di 3 anni di sorveglianza speciale.



«Sono cambiato e volevo andare a Sanremo, ho fatto volontariato e non ho sbagliato nulla, solo le persone frequentate in passato… Pesa il mio nome, la vittima sono io, arrivo da una situazione non facile», ha affermato in aula Baby Gang nelle sue dichiarazioni spontanee. La giudice milanese ha replicato: «Lei deve dare il buon esempio, non il cattivo esempio! Lei ha una grande responsabilità, la ascoltano milioni di ragazzi, e io le faccio la paternale: non la pistola, non le armi, non la cocaina, perché lei ha la possibilità di cambiare la mentalità, è riuscito a fare di tutto, trovi un modo».



L’ULTIMA RICHIESTA DEL LEGALE DI BABY GANG

Mentre i fan aspettano l’uscita del suo primo album, prevista il 26 aprile, Baby Gang è ancora alle prese con i suoi guai giudiziari. Il legale del trapper, l’avvocato Niccolò Vecchioni, ha chiesto ai giudici di Milano di ascoltare nella prossima udienza, in programma il 20 giugno, il conoscente di Baby Gang che sarebbe stato ferito dal trapper a fine gennaio con un’arma da fuoco. Questo l’episodio che ha fatto tornare il 22enne ai domiciliari e messo a rischio i suoi prossimi concerti sold out.

Una vicenda che il diretto interessato ha sempre circoscritto a una risposta di legittima difesa ad un’aggressione. Ma i giudici della settima penale hanno aggravato la precedente misura cautelare dell’obbligo di dimora a Lecco, dove vive l’artista che è stato già condannato a 5 anni e due mesi nel processo della sparatoria in corso Como risalente al luglio 2022.