Ispettorato del lavoro ha reso note le regole che servono da sottostante alla normativa volta all’assunzione delle badanti e di tutti i lavoratori domestici
In particolare le nuove regole sono state inserite all’interno del decreto legislativo numero 104 del 2022 che estende la trasparenza sul lavoro anche ad altre categorie che, molto spesso, non subiscono controlli e centralizzati poiché non sono dipendenti di aziende oppure dipendenti pubblici. Si tratta quindi dei lavoratori domestici la cui assunzione adesso è soggetta dal tre regole.



Badanti e lavoratori domestici: cosa dicono le nuove regole

Le nuove regole sono trasparenza sono estese anche ai contratti per i lavoratori domestici tra cui colf, badanti, baby-sitter, date, giardinieri, autisti e governanti. Tutti coloro che svolgono un lavoro domestico.

Il decreto rende obbligatorio la stipula del contratto prima che la badante comincia il lavoro per non incorrere in sanzioni che vanno da 250 a 1500.
Il decreto tuttavia non introduce nuovi obblighi per le prestazioni che sono rese con il libretto di famiglia, infatti questo genere di lavoratori sono assunti dai datori di lavoro con partita IVA.
Naturalmente va sottolineato che anche il lavoratore in nero, che accetti di lavorare in nero può essere multato e le sanzioni vanno da un minimo di 3.600 euro e arriva ad un massimo di 21.600 euro se non ha svolto il lavoro in ero per un periodo superiore a 60 giorni, altrimenti le sanzioni sono raddoppiate.

Badanti e lavoratori domestici: per chi valgono le nuove regole

Per quanto riguarda questi obblighi recentemente introdotti, questi riguardano anche i committenti di co.co.co e contratti di prestazione occasionale.
Nel contratto vanno inserite le informazioni dovute vale a dire: identità delle parti, il luogo di lavoro, inquadramento, data di inizio, tipologia del rapporto di lavoro, impatto iniziale della retribuzione, durata del periodo di prova, diritto a ricevere le formazioni, durata dei congedi retribuiti.
Naturalmente potrebbe anche emergere la necessità da parte del datore di lavoro, di voler testare le reali capacità professionali e relazionali del lavoratore domestico, ma in tal caso questa clausola dovrà essere inserita all’interno del contratto e rispettare sempre la normativa.



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