Il nuovo esonero contributivo introdotto dal Dl 19/2024 potrebbe aiutare un’ampia platea di anziani. Si tratta di un contributo pensato per chi assume o stabilizza a tempo indeterminato una badante in regola e circa 20mila anziani potrebbero usufruirne. Le risorse stanziate per il quinquennio 2024-2028 sono infatti 137.2 milioni per la misura massima dell’incentivo che è di 3mila euro annui e dura 24 mesi. Non tutti i beneficiari, però, usufruiranno dell’intero importo, come sottolinea Il Sole 24 Ore. Dunque la platea potrebbe allargarsi e aggiungere qualche migliaio di persone.



Secondo il governo, il decreto potrebbe portare 10mila nuove assunzioni di assistenti familiari e badanti nel 2024 e 20mila nel 2025. Il decreto Pnrr in vigore dal 2 marzo ha introdotto uno sgravio totale dai contributi a carico del datore di lavoro per le assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di assistenti a persone anziane: lo scopo è quello di favorire i rapporti di lavoro regolari nel comparto dell’assistenza agli anziani. Per accedere al sussidio, l’anziano deve avere almeno 80 anni, deve essere già percettore dell’indennità di accompagnamento e deve avere un Isee per le prestazioni agevolate sociosanitarie sotto 6mila euro.



Badanti, come funziona l’esonero contributivo

L’aiuto introdotto dal Dl 19/2024 vale per le assunzioni effettuate fino al 31 dicembre 2025 e dura due anni. Si tratta di una misura che vale per le nuove assunzioni: chi ha già una badante in regola o ha interrotto un rapporto con una badante negli ultimi sei mesi, non potrà accedervi. Questo perché si vuole evitare la sostituzione di una badante che non porta incentivi con un’altra. Lo sgravio, come sottolinea Il Sole 24 Ore, andrà a sovrapporsi a un altro aiuto previsto dalla riforma delle politiche a favore degli anziani. Parliamo dell’assegno di assistenza da 850 euro mensili, richiedibile dagli anziani over 80 con Isee fino a 6mila euro.



I due nuovi aiuti che arrivano dal governo hanno come scopo quello di aiutare gli anziani over 80 bisognosi di assistenza e con un Isee particolarmente basso. In totale lo sgravio contributivo previsto dal nuovo decreto è di 3mila euro mentre per l’assegno di assistenza parliamo di 10.200 euro. Secondo un’analisi del Sole 24 Ore, nel caso di badante convivente i contributi dovuti si azzerano ma restano a carico dell’anziano costi per 6.116 euro annui di costi, che salgono a 8.896 per una badante non convivente.