Nella settimana dove arriva in Senato il primo Decreto Sostegni (in votazione) e in Cdm il nuovo Dl Sostegni Bis (entro giovedì), il senatore della Lega Alberto Bagnai spiega a “L’Agenda” di Sky Tg24 l’importante cruciale dei prossimi 30 giorni tra “schermaglie parlamentari” e scadenze di provvedimenti importanti per la vita dei cittadini: «cruciale far riprendere tutte le attività del Paese e nel frattempo prepararsi ed essere vigili per l’arrivo della stagione meno tenue in autunno, dove il virus non dovrà più circolare come avvenuto nell’ultimo anno».



Per capire i primi effetti dei Decreti Sostegni, Bagnai prova a illustrare la possibile road map: «i cittadini dovranno giudicare questo Governo sulla capacità di ridurre il numero di decreti attuativi in sospeso. Ad esempio è in arrivo quello per l’anno bianco fiscale per i lavoratori autonomi (dalla precedente Manovra, ndr), meno male ma dovremo metterci molto meno tempo». Secondo il responsabile economico della Lega, occorre poi prudenza enorme sul Recovery Plan: «l’arrivo dei prestiti all’Italia dipende dalla ratifica degli Stati membri e della Commissione Europea, tenendo conto che mancano ancora 7-8 Stati le tempistiche potrebbero non essere imminenti…».



GLI ALTRI TEMI DEL SENATORE BAGNAI

Per “scaricare a terra” i 200 miliardi del PNRR – spiega ancora Bagnai in video collegamento con Sky Tg24 – non occorrono solo le riforme da strutturare al meglio, ma anche i progetti: «a volte mancano proprio, è una parte ancora da esplorare come per i progetti della transizione ecologica ambientale». Bagnai giudica positive le scadenze fissate da Bruxelles in quanto possono essere «stimolo alla progettualità per farci discutere al meglio e in fretta sui temi centrali», di contro però il senatore leghista aggiunge «non diamo a questo Governo obiettivi più ambiziosi di quanto già non abbia. Serve il Governo Draghi per scrivere il Recovery Plan e far ripartire il Paese. Ma questa maggioranza riuscirà a trovare una coesione su fisco e giustizia in pochi mesi?». Bagnai constata che occorre tanto tempo per riforme dell’ampiezza di quelle inserite nel PNRR e serve un’unità che al momento risulta difficile pensare con forze politiche così diverse chiamate a gestire non solo l’emergenza ma anche la ricostruzione: «l’Italia diventerà sempre più conservatrice ma questa ha maggioranza con grande componente progressista. Quanto questo parlamento rappresenta il Paese al punto da fargli dettare l’agenda per i prossimi 50 anni?».



In merito allo scontro con Fratelli d’Italia sul mancato voto della Lega per la mozione contro il Ministro Speranza, Bagnai conferma la linea di Salvini nel tentare di risolvere gli eventuali problemi e mancanze della gestione Speranza-Conte in sede politica (con una commissione parlamentare d’inchiesta) «e non in sede giudiziaria», facendo riferimento ad eventuali responsabilità penali del titolare della Salute lanciate come “accuse” negli ultimi giorni, «attacchi ad personam al Ministro non servono, ci fidiamo di Draghi». Da ultimo, sul “caso Fedez”, Bagnai invoca la pacificazione e il dialogo: «È un dialogo che si svolge a un livello incommensurabilmente superiore al mio e che quindi mi asterrei dal commentare. Fermo restando che il partito nel quale ho deciso di militare è un partito di ispirazione liberale, che difende la libertà. La libertà delle persone di comportarsi come credono, finché ciò non lede i diritti altrui e anche la libertà di esprimersi, finché questo non lede i diritti altrui. Peraltro il nostro ordinamento ha già tanti strumenti giuridici per assicurare che ciò non accada. La cosa corretta è che parlando si appianino le differenze. Se l’incontro che il segretario Salvini ha sollecitato ci sarà, sarà sicuramente un arricchimento per entrambi i partecipanti».