«Disprezzo totale delle istituzioni, forse Conte ci considera dei giullari come considera gli artisti dello spettacolo….»: inizia così l’assai polemico e largamente contestato ieri intervento al Senato del leghista Alberto Bagnai in merito al voto sulla Manovra di Bilancio 2021. I nazisti, l’Europa, la Polonia e l’invasione della Germania nazista ma anche l’attualità della gestione Covid: c’è di tutto e molto è stato contestato del passaggio in Aula del senatore Bagnai, ma proviamo a capire cosa ha realmente detto prima di addentrarci nelle polemiche successive.
«In un afflato europeista il 1 settembre 1939 la Germania invase la Polonia perseguendo a modo suo, che nel frattempo è cambiato nelle forme ma non nella sostanza, l’obiettivo di una unificazione del Continente a suo uso e consumo», attacca durissimo Bagnai contro la gestione che la Germania fece e fa tuttora sull’Europa, scatenando ovviamente l’ira del Governo e la reazione della Presidente Casellati che infatti replica «Sto controllando una sua espressione di un paragone tra la situazione della Germania e della Polonia che non mi sembra adatto a questa situazione, comunque sto controllando, mi viene segnalato il testo».
BAGNAI E IL PROBLEMA DEL PIL
La lunga carrellata di livelli del Pil viene presentata da Bagnai dal 1914 fino al 2019, alla vigilia dell’anno pandemico: «quando qui qualcuno si intenerisce sugli errori del passato, la mia sensazione è che non sappia proprio di cosa sta cambiando. Le regole europee hanno raddoppiato i nostri tempi di recupero dalle crisi, da 10 a 20 anni attuali: quello che ci ha bloccato non è il Covid ma dal 1997 è il patto di stabilità e di crescita. L’austerità e la governance ci ha portato ai livelli di crisi di oggi». Bagnai si chiede provocatoriamente se c’era bisogno del Covid per sospendere le regole di austerità che tanto ci hanno affossato; «perdiamo se va male 38 anni di crescita, questo dicono i numeri, e noi stiamo qui ancora a discutere di austerità». Per il leghista non basta sospendere le regole e “fare presto” con il Recovery Fund: «la Germania le regole le applica e disapplica a suo piacimento, ma ha agito prima di attendere l’ok dell’Europa. Voi del Governo dovreste criticare la Merkel, voi che continuate a dire che il bene del tutto giustifica sempre il male delle parti, come è stato con la Grecia e come sta avvenendo ora con l’Italia». E così da ultimo il caso dei vaccini, con gli accordi europei che non prevedevano la negoziazione “parallela” degli stati membri su altre dosi di vaccini, cosa che invece la Germania ha fatto pochi giorni fa acquistando altri 30 milioni di dosi Pfizer: «noi non ce l’abbiamo con la Germania – conclude Bagnai – diamo torto a chi ciancia di Europa cambiata e di grande solidarietà, senza affrontare il vero punto ovvero la necessità di cambiare e stravolgere le regole assurde che ancora ci governano». Bagnai lancia l’appello: «voi dovreste chiedervi come fare per cambiare la governance europea e cosa fare se questo non fosse possibile. Voi preferite tirare a campare, meglio un sussidio oggi che la dignità domani, ed è per questo che il gruppo che mi onoro di appartenere non vi darà la mia fiducia».
LE REAZIONI (DURISSIME)
Inevitabili le dure reazioni alle parole di Bagnai, giunte poco dopo il suo intervento: su Facebook il senatore Pd Emanuele Fiano sbotta «Bagnai cita senza colpo ferire, l’avvio del secondo conflitto mondiale, l’invasione della Polonia da parte nazista, che portò poi all’eliminazione di quasi tutta la popolazione ebraica (milioni di persone) oltre a molti altri. Come si possa paragonare quella tragedia a qualsiasi fenomeno politico contemporaneo, solo la volontà continua di falsificare la storia può spiegarlo. Bagnai dovrebbe alzarsi in Senato e scusarsi solennemente con milioni di vittime della violenza nazista. Non lo farà, la storia ormai viene usata per qualsiasi scopo, da troppi, in politica». Durissimo anche il capogruppo dem Marcucci, «Paragonare l’Europa che affronta la pandemia con il Recovery, alla Germania nazista che invase la Polonia nel 1939, è una delle ultime perle confezionate dalla Lega. L’improvvido oratore è il senatore Alberto Bagnai, l’ideologo del partito di Salvini, nella sua dichiarazione di voto sulla legge di bilancio. Le follie della Lega non smettono di stupire». Da ultima, la senatrice e Ministra di Italia Viva Teresa Bellanova che su Twitter bolla l’intervento di Abgani come inopportuno e vergognoso, «Forse il senatore dovrebbe rileggere i libri di storia. Nel suo intervento al Senato, il senatore della Lega Alberto Bagnai ha paragonato l’invasione nazista della Polonia al percorso di unificazione dell’Ue».