IL CARDINAL ANGELO BAGNASCO SUL DRAMMA DELLA DENATALITÀ: “LE ELITES CONTRO I FIGLI”
Il dramma della de-natalità ora verrà affrontato di “petto” dal Governo italiano ma resta sullo sfondo un problema ben più vasto della pur incidente componente politica: lo fa ben capire il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova ed ex Presidente CEI, intervistato oggi su “La Verità” dal collega Davide Perego. «L’inverno demografico è sotto gli occhi di tutti, tranne di chi predica che siamo troppi e che la Terra si sta tragicamente esaurendo», rileva il prelato che prova a tracciare la parabola che seguirà l’Italia e l’Europa nei prossimi anni se non vengono studiate autentiche contromisure sulla de-natalità.
Sul fatto però il Pianeta si stia esaurendo e per colpa dell’uomo, il Card. Bagnasco non ci sta: «Non credo a questa narrazione. Penso che siano in atto interessi giganteschi a favore di élite sempre più ristrette: interessi di profitto e di potere. Perché, ad esempio, non si fertilizzano i deserti? Perché non si semplifica la desalinizzazione del mare? Gli esperti dicono che è possibile». In merito poi alla effettiva diminuzione della demografia in Europa, il vescovo sottolinea un intervento netto e diretto dello Stato per farvi fronte: «si invocano da decenni politiche familiari vere e incisive, che non diano da una parte e tolgano dall’altra. Ma ciò non basta: in certe parti del mondo, dove il livello di vita si è elevato, sono diminuiti i figli». Qui però, aggiunge Bagnasco, vi entrano motivazioni culturali e spirituali: «i figli sono un bene, una grazia per tutti anche se necessariamente pongono dei limiti, ma sono limiti d’amore. Ogni volta che, per i vicoli di Genova, vedo genitori con i loro bambini, sorrido, saluto e prego per loro».
RATZINGER, UTERO IN AFFITTO E CRISI CHIESA: COSA HA DETTO IL CARD. BAGNASCO
Una crisi della natalità che è specchio della crisi della società secolarizzata, ma la Chiesa in tutto questo cosa vive oggi? Secondo il Cardinal Bagnasco si guarda ancora all’Europa come ambito in cui è sorto l’alveo del Vangelo: non mancano però i problemi endemici, «L’identità non è, come si pensa, esclusione, nazionalismo o populismo, ma è casa, storia, ideali e valori, amore e sacrificio. È condizione per dialogare con tutti, donando il meglio senza dissolversi. Senza, l’uomo non sa chi è e dove va: è apolide. Si possono avere molte dimore, ma senza una “casa” non si può essere “cittadini del mondo”». Grazie al Vangelo l’Europa ha raggiunto la visione più alta della dignità umana, ma questo è un dono da un lato da recuperare nel Vecchio Continente, dall’altro è un valore-dono da offrire al mondo intero.
«Ma deve essere conservato e fondato sulle sue radici storiche, religiose e culturali. Per capire meglio l’Europa, bisogna leggerla a due livelli. Quello della cultura che rumoreggia, segnata da un secolarismo che non ha niente a che fare con la giusta laicità. E quello del popolo o, meglio, dei popoli che riconoscono al fondo della propria identità la matrice cristiana», chiarisce ancora il Cardinale e arcivescovo emerito di Genova a “La Verità”. Bagnasco contesta il “trans umanesimo” e rileva come sia stato il Vangelo ad ispirare l’umanesimo alle origini dell’Europa: oggi invece si assiste al «controllo universale con passi progressivi e, quindi, alla manipolazione giuliva e criminale dell’umano». Ad esempio, uno dei temi di massima allerta per il prossimo futuro è la pratica dell’utero in affitto che anche di recente ha infiammato il dibattito politico e culturale (con tanto di presa posizione netta della CEI): «Per quanto riguarda il riconoscimento all’anagrafe dei figli di coppie dello stesso sesso, è necessario seguire l’articolata e puntuale sentenza della Corte di Cassazione del 30 dicembre 2022», che dunque rifiuta per motivi prima di tutti laici e legali la pratica della maternità surrogata. Da ultimo, un ricordo commosso viene tributato dal Cardinal Bagnasco al Papa Emerito Benedetto XVI scomparso a fine 2022: «È stato una grazia particolare, potendolo incontrare con una certa frequenza per i miei compiti. Inoltre, basta pensare al fiume di persone che hanno sfilato davanti alla sua salma. Specialmente di giovani, laici e sacerdoti, e alla folla in piazza San Pietro. In quelle immagini è scritto ciò che Benedetto è stato. Resterà nel cuore del popolo». Secondo l’ex presidente della CEI, Ratzinger ha di fatto spaventato chi voleva un mondo senza Gesù: «Non aveva paura di dire la verità della fede e della ragione, sapendo dialogare con la modernità senza rincorrere il consenso. Era un uomo libero, tanto che, all’inizio del pontificato, pensai che avrebbe potuto, un giorno, anche rinunciare».