Bagno Vignoni in Toscana, uno dei tanti borghi di quella che è una vera e propria “costellazione” di piccoli centri nell’Italia centrale e ciascuno dei quali ha un piccolo tesoro, spesso poco conosciuto, da preservare. In provincia di Siena, nello splendido e pittoresco scenario della Val d’Orcia, si trova questa frazione di pochissimi abitanti che fa parte del comune di San Quirico d’Orcia, nel Senese, e che merita di essere visitato non solo per i suoi caratteristici edifici in pietra e per quella vasca nota anche come Piazza delle Sorgenti (presente, per chi ha occhio, nelle scene di diversi film, italiani e non) ma pure perché proprio Bagno Vignoni si trova sul percorso di quella che è conosciuta come la Via Francigena (conosciuta anche come Via Romea) e che in tempi antichi era battuta dai Crociati per andare dalla Francia ai porti dell’Europa Meridionale -dove si sarebbero poi imbarcati per la Terra Santa– e lungo la quale ancora oggi cultura, storia e spiritualità si mescolano sullo sfondo della pittoresca campagna toscana.



LA STORIA DEL BORGO: QUELLA VOLTA CHE TARKOVSKIJ…

Il borghetto di Bagno Vignoni, come detto, è immerso nel cuore della Toscana all’interno del Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia e di questa frazione di San Quirico si ha notizia sin dal Medioevo quando fu onorato della presenza di Lorenzo de’ Medici, il “Magnifico”, che spesso qui tornava in villeggiatura da Firenze per rilassarsi alle terme e curarsi, ma anche della futura santa Caterina da Siena che, secondo la tradizione, era solita pregare da sola in questi luoghi; non a caso proprio il bel loggiato di Bagno Vignoni che domina sulla vasca è dedicato proprio alla Protettrice d’Italia. Ciò che rende famoso il borghetto è la Piazza delle Sorgenti, una vasca di forma rettangolare e le cui origini risalgono al Cinquecento: al suo interno v’è una sorgente naturale di acqua termale calda e che nasce da una antichissima falda vulcanica a 1000 metri di profondità. Una volta che fuoriescono dal vascone, le acque poi scorrono verso il Parco Naturale dei Mulini, ovvero quattro edifici ricavato nella roccia e anch’essi risalenti all’epoca medievale: l’effetto, soprattutto in inverno, quando l’acqua a 52 gradi incontra l’aria fredda è caratteristico, tanto da ispirare diversi registi tra cui Andrej Tarkovskij che, durante l’esilio volontario italiano, qui girò alcune scene di “Nostalghia” (1983), il suo penultimo film e che al Festival di Cannes vince ex aequo con “L’argent” di Robert Bresson il Grand Prix della Giuria per il Miglior Regista.

LUNGO LA STORICA VIA FRANCIGENA

Ma Bagno Vignoni, poggiato su una rupe dove alcuni ruscelli serpeggiano ripidamente fino ad arrivare alla Piazza delle Sorgenti, viene considerato uno dei più bei borghi non solo d’Italia ma del mondo per via del fatto che qui il tempo si è fermato e alcune tradizioni di artigianato ed enogastronomiche sono rimaste le stesse da secoli, ma pure per il bellissimo contesto naturale in cui è immerso. Come accennato, la frazione si trova proprio lungo la Via Francingena, ovvero quell’insieme di strade che attraversano la nostra penisola e che in Toscana fa tappa nella città di Lucca, per poi proseguire nei pressi di Altopascio e Fucecchio, nei pressi del fiume Arno, e poi ancora verso Siena, dove prosegue fino alla Val d’Orcia: e riscoprire questo fascio di vie oggigiorno è una scoperta nella stessa scoperta se si visita Bagno Vignoni, dato che dopo un lungo periodo in cui è stata poco battuta dal momento che era storicamente poco sicura per i tantissimi pellegrini (anche provenienti dall’estero) e in generale per tutti i viandanti che nell’Alto Medioevo la percorrevano.

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