In vista del vertice dei capi di Stato e di governo che si terrà a Tirana, la Commissione europea ha esortato gli Stati dei Balcani occidentali a collaborare in maniera più stretta per frenare l’immigrazione clandestina. Il vicepresidente responsabile, Margaritis Schinas, ha dichiarato che ai partner è stata chiarita «l’urgente necessità di agire». In particolare, l’esortazione riguarda in particolare l’adeguamento della politica dei visti dell’Ue, oltre a ulteriori misure come l’impiego di guardie di frontiera dell’Ue. Stando a quanto riportato da Frankfurter Allgemeine, il pressing della Commissione Ue deriva dal fatto che quest’anno sono già stati registrati 130mila attraversamenti irregolari delle frontiere sulle rotte migratorie nei Balcani, un numero triplicato rispetto all’anno precedente.
Ma il numero effettivo di ingressi è forse ancora più alto, come ha sottolineato lunedì il commissario europeo per gli affari interni, Ylva Johansson. Quest’ultima ha precisato che alle 660mila domande di asilo presentate per la prima volta quest’anno si sono contrapposti solo circa 250mila ingressi irregolari registrati tramite tutte le rotte migratorie.
UE PRONTA A INVIARE FUNZIONARI FRONTEX ED EUROPOL
La Commissione Ue, dunque, insiste sul fatto che tutti gli Stati dei Balcani occidentali devono consentire l’ingresso senza visto solo ai cittadini di Paesi che godono di questo privilegio anche nell’UE. Ma la Serbia, ad esempio, ha finora violato palesemente questo principio. Temendo di perdere essa stessa il diritto all’ingresso senza visto, Belgrado allora ha cambiato le sue regole per la Tunisia e il Burundi, promettendo di fare lo stesso con l’India. Un cambio di rotta apprezzato dal commissario europeo per gli affari interni Ylva Johansson, che però ha sottolineato come anche gli altri Stati debbano chiudere le “scappatoie”, altrimenti, dovrebbero accettare anche loro delle restrizioni. Bruxelles, inoltre, ha identificato il confine tra Serbia e Ungheria come un’altra porta d’accesso. Infatti, come riportato da Frankfurter Allgemeine, la Commissione vuole inviare sul posto funzionari di Frontex ed Europol e discuterne con entrambi i Paesi. Dunque, per la prima volta, le guardie di frontiera dell’Ue saranno dispiegate tra gli Stati dei Balcani occidentali, dopo che sono stati stipulati accordi di stazionamento. Ma la Commissione vuole che queste misure affianchino l’allargamento dell’area Schengen a Bulgaria, Croazia e Romania.