A febbraio erano 31 le varianti Covid che aveva scovato il Tigem, l’istituto di Telethon che ha sede a Pozzuoli. Ora sono 81, ma il direttore Andrea Ballabio non è preoccupato. “Non credo assolutamente che la situazione evolverà come l’estate scorsa. Oggi ci sono vaccini e inoltre le mutazioni del virus lo stanno rendendo più trasmissibile, non più aggressivo”, dichiara nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, pur precisando di non essere né epidemiologo né immunologo. Ma da genetista è a caccia delle varianti virali. Per questo si è messo a disposizione della Regione Campania per sequenziare i tamponi positivi al coronavirus. Pur senza abbandonare la ricerca nel settore delle malattie rare, il Tigem ha riorganizzato la rete tecnologica per dedicarsi a questo nuovo progetto. “Abbiamo intercettato 81 varianti tra le quali l’Alfa, la Beta, la Gamma e la Delta che si sono discostate con diverse mutazioni dal ceppo originario”, spiega Ballabio.



Sono 17mila i sequenziamenti certificati e depositati nella banca di Gisaid. È quindi il centro che ha effettuato più sequenziamenti in Italia. Così hanno scoperto che la variante Delta in Campania è al 77%. “Abbiamo trovato anche la variante risultata dalla mutazione di quella spagnola, il ceppo B. Infatti anche questi ceppi mutanti cambiano e si rinnovano”.



VARIANTI COVID, BALLABIO “CORONAVIRUS CI SFRUTTA MA…”

Andrea Ballabio, direttore del Tigem, al Corriere della Sera spiega anche che è importante vaccinarsi per frenare la corsa del coronavirus a variare. “I cambiamenti che favoriscono il virus vengono selezionati dall’ospite, dal bersaglio, in questo caso le cellule umane. Il virus ci sfrutta, in un certo senso. Infettandoci capisce quali sono i nostri punti deboli e si modifica per colpirci meglio”. Quindi, capisce i nostri punti deboli e si modifica per colpirci meglio. Vaccinandoci non diamo questa opportunità al coronavirus. “Facendoci trovare immuni lo battiamo sul nascere evitando che si moltiplichi e, moltiplicandosi, commetta degli errori di copiatura, dando vita a varianti alcune delle quale gli conferiscono qualche vantaggio”, prosegue Ballabio.



Al momento non è preoccupato neppure riguardo l’efficacia dei vaccini. “Si è visto che le varianti ritenute più pericolose non bucano i vaccini. Ma il monitoraggio è fondamentale perché potrebbe nascere un ceppo resistente”. Per quanto riguarda il programma di sequenziamento, non è più insufficiente come all’inizio: “Nel tempo ha accelerato ed ora c’è una rete coordinata dall’istituto superiore di sanità di cui siamo parte”.