Elezioni comunali 2023 in Sicilia e Sardegna, c’è il ballottaggio?
Tutto pronto per il primo turno delle elezioni comunali 2023 in Sicilia e Sardegna: migliaia di cittadini chiamati alle urne per rinnovare sindaco e Consiglio comunale. Seggi aperti domenica 28 maggio dalle 7 alle 23 e lunedì 29 maggio dalle 7 alle 15. Ma come si vota? Questa è la domanda che in molti si stanno cittadini. Ma non solo: considerando che parliamo di due regioni a statuto speciale, cosa cambia? E in particolare, ci sarà il ballottaggio?
La risposta a quest’ultima domanda la sveliamo subito: sì, è previsto il ballottaggio alle elezioni comunali 2023 in Sicilia e in Sardegna. Esattamente come le regioni a statuto ordinario, in caso di mancato raggiungimento della soglia prevista dalla legge elettorale, i due candidati sindaci più votati si sfideranno in un testa a testa quattordici giorni dopo. Attenzione però: c’è una piccola ma significativa differenza tra le due regioni. Risultati e affluenza Elezioni Comunali 2023 – come si vota al ballottaggio e in Sicilia-Sardegna
Elezioni comunali 2023 in Sardegna, come si vota
La differenza tra Sicilia e Sardegna riguarda proprio la soglia da raggiungere al primo turno per la vittoria: esattamente come nelle altre regioni italiane, in Sardegna è necessario superare il 50 per cento dei voti validi per eleggere sindaco e nuovo Consiglio comunale; in Sicilia, invece, è eletto sindaco il candidato che raggiunge il 40 per cento dei voti validi. Una soglia più bassi che potrebbe evitare il ballottaggio e che potrebbe dunque consegnare primo cittadino e Consiglio comunale in tempi più brevi. In entrambi i casi, in caso di mancato raggiungimento della soglia, al ballottaggio vince chi ottiene più voti. Questo discorso riguarda ovviamente i comuni con più di 15 mila abitanti: i comuni “inferiori”, infatti, non prevedono il ballottaggio in quanto è sufficiente ottenere la maggioranza relativa. L’unico scenario che prevede il secondo turno nei comuni con meno di 15 mila abitanti è quello in cui entrambi i candidati più votati hanno lo stesso numero di preferenze.