Il ballottaggio alle elezioni presidenziali in Argentina è stato vinto dall’ultra libertario di destra Javier Milei, che col 56% dei voti ha battuto il candidato peronista Sergio Massa, rimasto fermo al 44%. Le previsioni dei sondaggi, seppure fossero molto equilibrate, sono state confermate. Ormai mancano pochissimi seggi da controllare e la situazione è abbastanza chiara. Il politico perdente si è già in tal senso complimentato col suo avversario. “Gli argentini hanno scelto un’altra strada”, ha anticipato prima ancora che i primi risultati venissero resi noti.
Successivamente sono arrivati i commenti di altri volti noti della politica. Congratulazioni a Javier Milei e al popolo argentino! Siamo ansiosi di lavorare insieme su priorità condivise a beneficio delle popolazioni dei nostri due Paesi, tra cui la protezione dei diritti umani e della democrazia, la lotta al cambiamento climatico, il miglioramento del clima degli investimenti e gli investimenti nella classe media”, ha scritto l’ambasciatore statunitense Marc Stanley. “Auguro al nuovo governo buona fortuna e successo. L’Argentina è un grande paese che merita tutto il nostro rispetto. Il Brasile sarà sempre pronto a lavorare con i nostri fratelli argentini”, questo invece quanto affermato da Lula.
RISULTATI BALLOTTAGGIO ELEZIONI ARGENTINA: MILEI FAVORITO SU MASSA
In Argentina mancano ancora poche ore prima della chiusura delle urne per le elezioni presidenziali: il ballottaggio tra il candidato peronista Sergio Massa e l’ultra libertario di destra Javier Milei. È previsto subito un rapido conteggio dei voti alle 22.00 (ora locale 18.00). I sondaggi di opinione pubblica avevano mostrato in questi giorni i due contendenti fianco a fianco nella corsa alla poltrona, anche se alla vigilia il favorito per pochi punti sembrava essere Milei. È difficile però fare delle previsioni, dato che tutto potrebbe cambiare.
È da tenere a mente in tal senso che la sorprendente ascesa di Milei verso le elezioni è arrivata in virtù di vere e proprie acrobazie messe in atto durante la campagna elettorale, tra cui il mostrarsi con una motosega ai raduni per simboleggiare i suoi piani di tagliare drasticamente le spese governative. La sua proposta politica principale è quella di adottare il dollaro USA come valuta nazionale dell’Argentina. Una misura senza precedenti per un Paese delle sue dimensioni. Massa invece è ben noto, dato che ha già ricoperto numerose posizioni politiche in passato. Nel 2020 ha contribuito a far passare la legge che ha legalizzato l’aborto ed è un credente nel cambiamento climatico. I due hanno idee opposte per il futuro dello Stato.
IL BALLOTTAGGIO MILEI-MASSA PER LE ELEZIONI PRESIDENZIALI IN ARGENTINA
Seggi aperti poco dopo mezzogiorno in Italia per il ballottaggio delle Elezioni Presidenziali Argentina 2023, con i primi risultati che saranno resi noti in diretta a Buenos Aires dopo la chiusura delle urne alle ore 22 (si vota in Argentina tra le 8 e le 18 locali, ndr). Tutto pronto dopo un mese ormai dai risultati del primo turno che videro il candidato peronista Sergio Massa sopravanzare sul favorito della vigilia, l’ultra libertario di destra Javier Milei. Il secondo turno li vede ora contrapposti, dopo che “El Loco” Milei ha ricevuto l’endorsement della candidata di Centrodestra moderata Patricia Bullrich e dell’ex Presidente Maurizio Macri.
Milei contro Massa, con i risultati che diranno verso dove svolterà l’Argentina nei prossimi anni: la durissima inflazione al 140%, la crisi economica perenne, impone un cambiamento e su questo punta tutto il candidato simile a Trump anche nel diffondere l’allarme sui possibili brogli che potrebbero avvenire oggi per favorire il candidato peronista Massa. Il leader della coalizione di centrosinistra e attuale ministro dell’Economia punta invece sullo screditare un avversario temuto dai mercati come dagli alleati dell’Argentina per le sue ricette ultra-liberiste e tutt’altro che inclini a proseguire nell’alveo degli ultimi anni: il voto per le Elezioni Presidenziali Argentina 2023 non si svolgerà in modo elettronico ma con schede tradizionali, perciò dovranno essere scrutinate una per una. I primi risultati ufficiali dovrebbero quindi arrivare circa tre ore dopo la chiusura dei seggi, quando sarà l’una di notte in Italia.
GLI ULTIMI SONDAGGI CON MILEI DAVANTI (DI POCO): COSA PUÒ SUCCEDERE DOPO I RISULTATI DELLE ELEZIONI ARGENTINE
Gli ultimi sondaggi politici espressi sul ballottaggio delle Elezioni Presidenziali in Argentina hanno visto il vantaggio, seppur lieve, del candidato della destra Javier Milei: un dato però da prendere con le “pinze” dato che già al primo turno i risultati avrebbero dovuto mostrare una piena vittoria per il partito “La Libertad Avanza”. I sondaggi in quel caso fecero però flop costringendo al ballottaggio Milei addirittura prendendo meno voti dell’istituzionale Massa, leader della corrente del kirchnerismo che ha espresso ben 4 degli ultimi 5 Presidenti in Argentina.
Milei ad oggi, secondo i sondaggi di CB Consultora Opinión Pública, sarebbe avanti con il 46,3% contro il 43,1% di Massa (al primo turno la destra prese il 30% contro il 36% del Centrosinistra a guida Sergio Massa): per i sondaggi di Atlas Intel, Milei è davanti i 4 punti sullo sfidante mentre per “Analogias” sarebbe Massa in vantaggio su Milei con ben 8 punti di margine (42% contro 34%), quasi annullati però dal “margine di errore” del sondaggio stimato appunto di 8,1 punti. Se nella prima parte della campagna elettorale Milei si è presentato come l’uomo forte e del tutto in contrapposizione con le regole “burocratiche” della politica argentina, in queste settimane di avvicinamento al ballottaggio ha assunto posizioni più moderate ottenendo così il pieno sostegno del Centrodestra in Argentina, ormai tutto schierato contro il potere peronista che non è riuscito a porre un freno alla crisi economica. Va ricordato come in Argentina il voto per le Elezioni politiche è obbligatorio in quanto se non si vota si rischia una multa molto salata: al primo turno però l’affluenza delle Elezioni Presidenziali si era fermata al 74 per cento degli aventi diritto, un dato basso per la media consueta argentina.