Fa specie che casi di questo genere possano ancora accadere nelle scuole al giorno d’oggi. É successo in una scuola primaria di Palermo, l’Istituto Emanuela Loi di via Dogali, dove a causa dell’eccessivo freddo in aula per il riscaldamento guasto, una bambina di quinta elementare è stata portata in ospedale per ipotermia.



Stando al racconto della preside, e riportato anche sulla testata locale Palermo Today, il problema al riscaldamento era stato segnalato da mesi senza alcun intervento. Per due volte anche il Vice Prefetto di Palermo, sia nell’estate scorsa sia in ad inizio autunno, aveva sollecitato l’amministrazione comunale. Ma anche questo non è servito per ricevere una pronta riparazione.



Il guasto, tra l’altro, sarebbe di entità grave, trattandosi di una perdita fognaria che avrebbe danneggiato l’impianto di riscaldamento, subito disattivato dopo l’ispezione dell’azienda municipale del gas.

L’intervento quindi sarebbe dovuto essere urgente, considerato anche che la continua fuoriuscita di acqua potrebbe anche irrimediabilmente danneggiare le fondazioni dell’edificio scolastico come ha spiegato la dirigente scolastica con preoccupazione.

Necessità di chiudere la scuola senza un immediato intervento: possibili altri casi di ipotermia

Il caso della bambina in ipotermia potrebbe essere il primo di una serie se il comune non dovesse intervenire ora tempestivamente. La dirigente scolastica, dopo i precedenti appelli, ha ora inviato richiesta di intervento anche alla Protezione Civile regionale, al sindaco e a ogni altro ente competente, nella speranza che finalmente possa essere risolto il problema.



Il sindacato Flc Cgil Palermo ha espresso anch’esso la propria posizione, rimarcando la necessità dell’intervento e l’innegabile divario tra nord e sud che anche situazioni di questo tipo contribuiscono a delineare in maniera marcata.

Il segretario Fabio Cirino infatti, oltre ad aver espresso solidarietà alla bambina soccorsa, alla dirigente scolastico della scuola e a tutto il personale scolastico, ha anche evidenziato l’ipotesi di chiudere l’istituto scolastico in questione qualora non si procedesse alla riparazione. Questo per non mettere nuovamente a repentaglio la salute degli alunni ma anche di tutti coloro che giornalmente lavorano nell’edificio stesso.