Bambini nati dopo uno stupro saranno considerati vittime

I bambini nati in seguito ad uno stupro saranno riconosciuti come vittime. Ad annunciarlo è stato Dominic Raab, vice primo ministro del Regno Unito, che ha affermato che le modifiche al disegno di legge sulle vittime garantiranno che i bambini concepiti durante uno stupro non siano “lasciati a soffrire da soli”. Riceveranno dunque un sostegno adeguato dal punto di vista psicologico e non solamente. Il sostegno sarà anche da parte delle agenzie di giustizia penale come la polizia e i tribunali.



Il numero di bambini concepiti dopo stupri, riportato un recente studio del Center for Women’s Justice, potrebbe essere compreso tra 2.000 e 3.000 all’anno in Inghilterra e Galles. La decisione arriva dopo una raccomandazione del comitato per la giustizia di Commons dello scorso anno. Raab ha affermato: “Nessun bambino nato in queste circostanze orribili dovrebbe essere lasciato a soffrire da solo, motivo per cui dobbiamo garantire che possano accedere a un sostegno vitale ogni volta che possono
avere bisogno di esso. Il nostro disegno di legge sulle vittime amplificherà le loro voci e aumenterà il sostegno a tutte le vittime in ogni fase del sistema giudiziario”.



Le tutele alle vittime

Per i bambini nati da uno stupro sarà più facile ottenere consulenza psicologica, consigli sull’abuso di alcol e droghe e indicazioni sui sussidi per l’alloggio e l’istruzione, come spiegato da un portavoce del ministero della Giustizia. Per quanto riguarda la tutela della privacy, saranno poste restrizioni al modo in cui la polizia può accedere ai registri personali delle vittime di stupro per evitare che le persone siano scoraggiate dal farsi avanti e denunciare. Il Ministero dell’Interno ha assicurato che le informazioni verranno richieste solo laddove fossero “assolutamente necessarie e proporzionate”.



La legislazione sui bambini nati dopo uno stupro è stata soprannominata “Legge della margherita” dopo una campagna portata avanti da una donna la cui madre è stata violentata negli anni ’70. Daisy, la promotrice della campagna che ha portato poi alle modifiche del disegno di legge, ha detto: “Sono felicissima e sollevata da questa notizia. Le circostanze della mia nascita gettano un’ombra su tutta la mia vita e so che ce ne sono molte altre che hanno avuto un impatto simile“.