Dopo l’ispezione all’ospedale Careggi di Firenze per il caso dei bambini trans, minori con disforia di genere, il sopralluogo anche al Meyer. Si allarga lo scandalo che ha portato il ministro della Salute Orazio Schillaci a intervenire, facendo ispezionare in primis il reparto che tratta la disforia di genere all’edificio Cubo del policlinico. In attesa di conoscere l’esito di tale controllo, si accendo i riflettori sul Meyer, perché è risultato strano che, pur essendo un centro di eccellenza pediatrica, non prenda in carica i bambini che soffrono sentendosi di un’identità di genere diversa dal proprio sesso. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci ha evidenziato che «è anche l’unico riferimento in Toscana per la psichiatria dell’infanzia e adolescenza, con alcuni dei migliori specialisti in campo nazionale». La sua interrogazione però non ha ancora avuto risposta.
A rilanciare la domanda è La Verità: perché de bambini che devono iniziare un trattamento farmacologico con la triptorelina, che inibisce l’ormone che regola le funzioni testicolare e ovarica, si affidano ad un centro che non ha la neuropsichiatria infantile? Infatti, il giornale sottolinea che il Careggi, azienda ospedaliera integrata con l’Università degli Studi di Firenze, somministra il farmaco che blocca la pubertà ai bambini, ma il neuropsichiatra infantile si fa vedere una sola volta al mese. Il farmaco in questione è stato autorizzato off label dall’Aifa nel 2019, in casi selezionati di disforia di genere «con diagnosi confermata da una équipe multidisciplinare e specialistica, composta da specialista in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, endocrinologia pediatrica, psicologia dell’età evolutiva e bioetica».
BAMBINI TRANS, CASO SI ALLARGA? SOPRALLUOGO DI PETRUCCI AL MEYER
Dunque, quali percorsi seguono i bambini al Careggi, se il neuropsichiatra infantile fa visita una sola volta al mese? La mamma di una ragazza con disforia di genere al Corriere ha raccontato che le dottoresse hanno consigliato a sua figlia di assumere testosterone dopo appena due sedute psicologiche, una delle quali online. Ma La Verità evidenzia che senza psicoterapia non si può prescrivere a dei bambini la triptorelina ogni 28 giorni fino ai 16 anni. Ci sarebbe poi una discrepanza tra quanto dichiarato dalla Regione Toscana, secondo cui i bambini con disforia di genere presi in carico hanno in media 15,2 anni, e il Careggi, che ha ammesso che ne hanno 11 circa.
Patrizia Floder Reitter sul quotidiano fa notare anche che nel 2018 e nel 2019 sono stati finanziati con 47mila euro progetti di ricerca in cui sono stati coinvolti esperti del dipartimento universitario di neuroscienze, psicologia, area del farmaco e salute del bambino che ha sede al Meyer, non a ricercatori del Careggi. Il consigliere Petrucci teme che il gender sia gestito in modo scientifico per una battaglia ideologica sulla pelle dei bambini, ma auspica che non sia così. Intanto, ieri ha effettuato un sopralluogo al Meyer, programmato da tempo, raccogliendo «un forte malcontento dei medici per la gestione in altra sede della disforia». Invece, il ministero della Salute fa sapere che la valutazione degli elementi e dei dati acquisiti durante l’ispezione dei giorni scorsi è ancora in corso.