Il video di un bambino di 11 anni (con il volto oscurato) alla guida di una Ferrari è diventato virale, scatenando l’indignazione di molti. L’episodio è avvenuto a Casandrino, in provincia di Napoli. Ben presto, tuttavia, le immagini sono state viste in tutta Italia. In tanti hanno puntato il dito contro i genitori, i quali hanno permesso al proprio figlio di guidare, ma c’è anche qualcuno che giustifica la pericolosa bravata.
A condividere il video è stato anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, il quale lo ha ricevute tra i messaggi della sua pagina Facebook. “Certa gente solo perché ha i soldi e i macchinoni si sente padrona del mondo e pensa di poter fare tutto ciò che gli pare educando i propri figli in modo sbagliato”, questa la denuncia arrivata da un utente, la cui identità non è stata resa nota. Il rappresentante del partito nato dall’unione fra la Federazione dei Verdi ed esponenti della società civile e dell’associazionismo ambientalista non ha esitato a condannare l’accaduto. “Bisogna stroncare questa idea malsana di alcune famiglie di far guidare le auto (Ferrari o non) a minorenni o addirittura bambini”, ha scritto.
Bambino di 11 anni guida una Ferrari: non è la prima volta?
A guardare attentamente il video incriminato, non sembra che per il bambino di 11 anni alla guida di una Ferrari sia la prima volta. Il piccolo autista, infatti, si destreggia senza grandi difficoltà nel suo percorso, mentre attorno a lui ci sono anche altre vetture parcheggiate. Nonostante le abilità, sembra, tuttavia, decisamente prematuro consentirgli di mettersi al volante, per lo più da solo.
Sul web, nonostante ciò, non mancano gli utenti che tendono a chiudere un occhio sulla vicenda. Qualcuno, in particolare, sottolinea come il video sia stato realizzato in una strada chiusa o forse un parco privato. Negli istanti finali, tuttavia, si vede il giovanissimo guidatore accostare la Ferrari sul bordo della carreggiata di una via trafficata, proprio mentre altre auto percorrono la medesima traiettoria. Inevitabile, per queste ragioni, chiedersi se sussista un qualche pericolo per il bambino.