Non è stato un incidente, a detta degli inquirenti. E neanche una disattenzione, ma un tentativo di omicidio. Il bambino di 13 mesi che nella giornata di martedì 31 maggio è caduto dal secondo piano in provincia di Modena, è stato gettato giù dalla baby sitter, almeno secondo le indagini. Con l’accusa di tentato omicidio è stata arrestata la babysitter 32enne del neonato di 13 mesi, che è precipitato nella mattinata di martedì dal balcone della propria casa, a Soliera, nella Bassa Modenese.



Ad accorgersi del corpo del bimbo a terra, attorno alle 10, sarebbero stati alcuni vicini di casa. Il corpo del piccolo, secondo le testimonianze, giaceva a terra vicino l’abitazione. I vicini hanno immediatamente dato l’allarme, chiamando i soccorsi. Sul posto sono intervenuti in maniera tempestiva i sanitari del 118 con un’ambulanza e l’elisoccorso. Il neonato è stato portato all’ospedale Maggiore di Bologna in condizioni critiche. Come rivelato dall’ospedale, il bimbo di 13 mesi ha riportato diversi traumi anche se le sue condizioni sono andate via via stabilizzandosi nel corso della giornata. La prognosi resta riservata.



La babysitter è stata arrestata

Sul posto, mentre i sanitari si occupavano del bambino di 13 mesi caduto giù dal balcone, cercando di salvargli la vita, sono giunti anche i carabinieri. I militari dell’Arma hanno iniziato subito le indagini: la vicenda, fin dalle prime battute, ha destato sospetti negli inquirenti. La babysitter infatti era con lui nell’abitazione, insieme ad una donna delle pulizie, e non ha dato l’allarme. Proprio questo ha spinto i carabinieri a pensare che possa essere coinvolta nella caduta del piccolo.

La donna è stata trasportata nel carcere di Modena con l’accusa di tentato omicidio. La tata, di 32 anni, era in casa al momento dell’incidente. ”La ragazza è in stato confusionale, non è riuscita a dare una ricostruzione dell’accaduto”, ha dichiarato all’Adnkronos l’avvocato Francesca Neri. ”Non so dire come sia avvenuto il fatto, chi abbia rinvenuto il bambino e dato l’allarme. Insieme a lei in casa c’era anche la signora delle pulizie che è stata ascoltata dagli inquirenti. La ragazza è incensurata e laureata, lavorava in quella casa da gennaio, si occupava del bambino per otto ore al giorno” ha concluso il legale.