Omicidio colposo aggravato in concorso con il medico omeopata Massimiliano Mecozzi: questa l’accusa riservata a genitori del bimbo di 7 mesi morto per una semplice otite dopo aver seguito una cura omeopatica. Per questo ora sono stati condannati a tre mesi di carcere. Il medico, invece, è stato rinviato a giudizio ed affronterà un processo che lo vedrà sul banco degli imputati il prossimo settembre. Il nonno del piccolo morto ha respinto le accuse confidando nella giustizie e, come spiega Il Messaggero, anche l’omeopata assistito dall’avvocato Fabio Palazzo, respinge l’accusa di omicidio colposo. L’uomo sostiene infatti di non aver mai imposto in alcun modo la cura omeopatica, di non aver mai impedito il ricovero del bimbo come affermano invece i genitori, e di non aver sconsigliato loro di rivolgersi ad altri sanitari. Dunque, secondo la sua difesa, non ci sarebbe alcun nesso tra la condotta del medico e la morte di Francesco. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MEDICO A PROCESSO
I genitori di Francesco Bonifazi, il bambino di 7 anni morto per un’otite curata con omeopatia secondo i consigli di un medico, sono stati condannati al termine del processo che è stato celebrato con rito abbreviato. Il medico omeopata Massimiliano Mecozzi, che non aveva richiesto riti alternativi, è stato rinviato a giudizio: il processo per lui si aprirà il 24 settembre. La coppia, che era presente alla lettura della sentenza in aula, è stata condannata a 3 mesi di carcere, pena sospesa. L’otite del piccolo di 7 anni degenerò in encefalite: il bambino arrivò in gravi condizioni all’ospedale Salesi, dove fu subito operato, ma morì il 27 maggio di due anni fa. Il gup Paola Moscaroli ha deciso così di accogliere la richiesta del pm Daniele Paci, che aveva chiesto appunto tre mesi per i genitori di Francesco. Marco Bonifazi e Maristella Olivieri sono stati condannati dunque per concorso in omicidio colposo.
BAMBINO MORTO PER OTITE CURATA CON OMEOPATIA: GENITORI CONDANNATI
I legali dei genitori di Francesco Bonifazi hanno annunciato dopo la sentenza che presenteranno ricorso in appello contro la condanna dopo aver letto le motivazioni, che verranno depositate entro 90 giorni. «C’è amarezza, ma crediamo ancora nella giustizia», il commento del nonno materno del piccolo Francesco, come riportato dal Resto del Carlino. I genitori sostengono di non avere un approccio “integralista” contro la medicina tradizionale: erano preoccupati per il figlio, soggetti a frequenti malanni, per i quali era continuamente sottoposto a cure antibiotiche. Questo li avrebbe spinti a rivolgersi al medico omeopata Massimiliano Mecozzi, anche perché dalle cure omeopatiche avevano tratto benefici in passato. Secondo la difesa, le condizioni di Francesco Bonifazi erano state altalenanti, per questo non era percepibile la gravità della situazione fino alla degenerazione in encefalite. I genitori portarono il figlio due volte dal medico che, secondo loro, avrebbe dovuto capire invece l’evoluzione negativa della situazione.