Dopo la previsione tutt’altro che felice effettuata a mezzo televisivo da Robert Kiyosaki, scrittore e imprenditore statunitense, circa il possibile fallimento di Credit Suisse a seguito del crac della Silicon Valley Bank, i dati di oggi sembrano assecondare la sua linea di pensiero.

Come si legge in una nota ANSA, infatti, l’istituto elvetico ha ampliato il calo in Borsa, con il titolo che ha toccato il minimo storico e il costo dell’assicurazione sulle insolvenze a livelli molto alti per gli investitori, dopo che il principale azionista – Saudi National Bank – ha escluso di aumentare la sua partecipazione a causa di vincoli normativi. In altri termini, come spiega l’agenzia di stampa nazionale, i sauditi “hanno escluso la possibilità di fornire supporto finanziario in caso di ulteriori richieste di liquidità”. Ne deriva che, a Zurigo, le azioni di Credit Suisse cedano il 28% a 1,59 franchi. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



“CREDIT SUISSE FALLIRÀ COME SVB”: AFFERMAZIONE “BOMBA” DELL’IMPRENDITORE CHE AVEVA PREVISTO IL CRAC DI LEHMAN BROTHERS

La prossima banca a fallire, dopo il crac della Silicon Valley Bank, sarà “Credit Suisse”: l’ha dichiarato, come riportato dal tabloid “Daily Mail”, lo scrittore e imprenditore americano Robert Kiyosaki, autore del libro campione di vendite “Rich Dad Poor Dad” e che aveva già previsto da tempo il fallimento di Lehman Brothers. Una vera e propria affermazione “bomba”, effettuata nel corso della trasmissione in onda su Fox News e denominata “Cavuto: Coast to Coast”.



In particolare, l’imprenditore, mentre la maggior parte di esperti in queste ore sta minimizzando il fallimento di SVB, asserendo che è da escludersi una nuova crisi bancaria a livello internazionale simile a quella che andò in scena nel 2008, ha detto: “Il problema è il mercato obbligazionario. Anni fa ho annunciato il crac di Lehman Brothers e penso che la prossima banca che se ne andrà sarà il Credit Suisse, perché il mercato obbligazionario sta crollando”.

“CREDIT SUISSE FALLIRÀ COME SVB”: LA PREVISIONE SULLA BANCA ELVETICA DI ROBERT KIYOSAKI

Il quotidiano “Libero” ha sottolineato come martedì 14 marzo (ieri, ndr) l’istituto finanziario abbia pubblicato il suo rapporto annuale, che ha rivelato una perdita di 8 miliardi di dollari per il 2022. Credit Suisse ha in esso evidenziato che i “punti deboli” sono dovuti “all’incapacità di progettare e mantenere un processo di valutazione del rischio efficace per identificare e analizzare il rischio di errori significativi”.



Inoltre, scrive “Dagospia”, Credit Suisse ha rispedito al mittente (leggasi Kiyosaki, ndr), le sue previsioni catastrofiche, tanto che l’amministratore delegato dell’istituto elvetico, Ulrich Koerner, ha annunciato: “La nostra esposizione creditizia nei confronti di SVB non è rilevante”. Anche gli addetti ai lavori, specializzati nel settore economia e finanza, non hanno potuto fare altro che rimarcare il fatto che Credit Suisse, settima banca d’investimento del pianeta, avente sede nella città di Zurigo, sia sottoposta a regole più rigide rispetto a quelle che sono chiamati a osservare gli istituti a stelle e strisce.